Sviluppare un approccio compassionevole, efficace e non stigmatizzante nei confronti dei malati di Aids in Africa: è stato questo l’obiettivo del seminario tenutosi in questi giorni a Lomé, in Togo, ed organizzato dal Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam). In particolare – informa una nota - l’evento è stato dedicato ai Paesi francofoni del continente ed ha visto la partecipazione di 35 rappresentanti. Al centro dei lavori, la riflessione su come diffondere e far recepire, nel miglior modo possibile, il manuale realizzato dal Secam ed intitolato “La Pastorale in risposta al virus Hiv ed all’Aids”.
Mettere in pratica la Dottrina morale e sociale della Chiesa
Questo volume “rappresenta gli sforzi della Chiesa in Africa per mettere in pratica
le raccomandazioni del secondo Sinodo speciale dedicato al continente, svoltosi nel
2009”. Una delle Proposizioni finali dell’Assise, infatti, la numero 51, chiedeva
espressamente che il Secam preparasse “un manuale pastorale sull’Hiv/Aids per tutti
coloro che sono coinvolti nel ministero della Chiesa per l’Aids (preti, religiosi,
medici, infermieri, consulenti, catechisti, insegnanti) nell’attuazione della dottrina
morale e sociale della Chiesa nelle diverse situazioni in cui il Popolo di Dio in
Africa affronta le diverse sfide della pandemia”. Approvato nel 2012, quindi, il manuale
ha avuto l’imprimatur di mons. Robert Vitillo, consigliere speciale per l'Aids
della Caritas Internationalis.
Affrontare la sfida per cambiare la società
Di qui, il richiamo del convegno affinché si realizzino linee-guida per una diffusione
capillare del testo, così da affrontare “la sfida di un cambiamento ampio e reale”
nell’approccio delle persone in risposta a questa patologia. I lavori si sono articolati
in tavole rotonde, relazioni di consulenti, momenti di riflessione teologica e spirituale
e visite a progetti specifici del settore realizzati in Togo. Il seminario di Lomé
segue quello svoltosi a Johannesburg, in Sud Africa, dal 5 al 9 novembre 2014, e dedicato
all’Africa anglofona. (I.P.)
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