2015-06-29 08:01:00

Elezioni in Burundi: attacchi ai seggi, incombe spettro guerra civile


Seggi aperti oggi in Burundi. 3,8 milioni di elettori sono chiamati a votare per le politiche e amministrative. Nelle notte diversi seggi sono stati assaltati, per ora fortunatamente si registrano solo danni materiali, ma il Paese rischia la guerra vivile. Giulio Albanese:  

Come rilevato da più parti, vi è un’evidente impossibilità di considerare attendibile il verdetto delle urne. Sul piano formale e procedurale oggi si vota per rinnovare il parlamento e le amministrazioni locali. Mentre tra due settimane si dovrebbe andare alle urne per scegliere il capo dello Stato. I partiti di minoranza hanno comunque annunciato un boicottaggio per protestare contro la scelta del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi per un terzo mandato alle presidenziali di luglio. Da rilevare, inoltre, che addirittura l’Unione Africana non svolgerà il ruolo di osservatore. L’Unione Europea, dal canto suo, ha dichiarato formalmente che non sussistono più le condizioni per un corretto monitoraggio delle elezioni. Dulcis in fundo, addirittura il presidente dell’assemblea nazionale, Ntavyohanyuma, ha abbandonato il Burundi ed è giunto ieri a Bruxelles da dove ha denunciato la “forzatura” del presidente Nkurunziza, il quale da due mesi reprime con la forza ogni forma di dissidenza. Il Paese è a questo punto in bilico e il rischio di un’ennesima guerra civile è sempre più in agguato. 








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