2015-07-01 18:00:00

Turkson: "ecologia integrale" insegna a sentirci fratelli


Che tipo di mondo lasceremo alle future generazioni? E’ l’interrogativo che Papa Francesco lancia con toni severi nell’Enciclica "Laudato si'", dedicato alla cura del pianeta. Un testo che tanto più si apprezza se letto attraverso gli occhi dei bambini, così come ha fatto il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, in un incontro dedicato alle agenzie che si occupano di infanzia, ospitato oggi nella sede dell’Unicef, a New York. Il servizio di Roberta Gisotti:

Il Papa parla nell’Enciclica alla “famiglia umana multigenerazionale”, che va al di là di chi vive oggi, e critica profondamente - ha ricordato il cardinale Turkson - “i genitori che egoisticamente sprecano ampie risorse in ciò che non è realmente necessario, lasciando i loro figli con meno possibilità di costruire una vita propria in seguito”. Con l’espressione "ecologia integrale", Francesco vuol significare che tutti siamo interamente connessi con ogni cosa e con ognuno, e prendendoci cura della "casa comune" e della famiglia umana che vi abita, a partire dai nostri bambini, il confine tra noi e gli altri si ammorbidisce, sfuma, perfino scompare.

“Attraverso gli occhi dei bambini noi possiamo scoprire - ha ricordato il porporato - una volta ancora la bellezza, la meraviglia, la maestà del nostro pianeta e della nostra esistenza”. Attraverso le loro domande - qual è lo scopo della nostra vita in questo mondo? Perché siamo qui? Qual è l’obiettivo del nostro lavoro e di tutti i nostri sforzi? - “noi siamo posti faccia a faccia con le nostre ipocrisie, i compromessi che abbiamo fatto con i nostri valori, le scelte che dobbiamo riesaminare alla luce di ciò che noi sappiamo nei nostri cuori essere giusto e vero.” “Queste lenti da bambino ci riportano a chi siamo ora come adulti”. “Non basta più dire - scrive il Papa - che dobbiamo preoccuparci per le future generazioni”, ma “rendersi conto che in gioco è la dignità di noi stessi… i primi interessati a trasmettere un pianeta abitabile per l’umanità che verrà dopo... Un dramma che chiama in causa il significato del nostro passaggio su questa terra.”

“I giovani - ha rimarcato infine il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace - stanno anelando a fare la differenza in molti Paesi”. Da qui l'invito agli organismi che si occupano di infanzia e gioventù - e anche alla Chiesa -  “a collaborare con loro e a sostenere i loro sforzi”. “L’interesse dei giovani nella lotta ai cambiamenti climatici - ha concluso il porporato - è più grande del nostro.”








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