2015-07-01 15:57:00

Vaticano: grati ai marittimi per aiuto prestato ai migranti


In vista della “Domenica del mare” del 12 luglio prossimo – una celebrazione speciale che la Chiesa organizza dal 1975 per ricordare i marittimi e pregare per loro, per le loro famiglie e per quanti si dedicano al loro servizio – il Pontificio Consiglio dei Migranti esprime in un messaggio gratitudine al personale marittimo in particolare per l’abnegazione mostrata nel prestare soccorso in mare alle persone in fuga lungo le rotte del Mediterraneo.

Di seguito, il testo integrale del messaggio:

“Per trasportare merci e prodotti in tutto il mondo, l'economia globale fa grande affidamento sull’industria marittima, sostenuta da una forza lavoro di circa 1,2 milioni di marittimi che, nei mari e negli oceani, governano navi di qualsiasi tipo e dimensione e spesso affrontano le potenti forze della natura. Per il fatto che i porti sono costruiti lontano dalle città e per la velocità di carico e scarico della merce, gli equipaggi di queste navi sono persone "invisibili". Come individui non riconosciamo l'importanza e i vantaggi che la professione marittima porta alla nostra vita ma diventiamo consapevoli del loro lavoro e dei loro sacrifici solo quando avviene qualche tragedia.

Nonostante lo sviluppo tecnologico che rende la vita a bordo più confortevole e facilita la comunicazione con i propri cari, i marittimi sono costretti a trascorrere lunghi mesi in uno spazio circoscritto, lontano dalle loro famiglie. Norme restrittive e ingiuste spesso impediscono loro di scendere a terra quando sono in porto e la continua minaccia della pirateria su numerose rotte marittime aggiunge stress durante la navigazione. Siamo sempre convinti che la ratifica e l'entrata in vigore della Convenzione sul Lavoro Marittimo (2006) in un numero crescente di Paesi, accompagnata da controlli efficaci da parte dei singoli Governi, si tradurrà in un miglioramento tangibile delle condizioni di lavoro  a bordo di tutte le navi.

L'attuale situazione di guerra, violenza e instabilità politica in diversi Paesi, ha creato un nuovo fenomeno che sta condizionando il settore dei trasporti marittimi. Dallo scorso anno, insieme con le Guardia costiera e le forze navali di Italia, Malta e Unione Europea, i mercantili che transitano nel Mar Mediterraneo sono attivamente impegnati in quello che è diventato il salvataggio quotidiano di migliaia e migliaia di migranti, che cercano di raggiungere principalmente le coste italiane su ogni tipo di imbarcazioni sovraffollate e non adeguate alla navigazione.

Da tempo immemorabile i marittimi onorano l'obbligo di prestare assistenza alle persone in difficoltà in mare, in qualsiasi condizione. Tuttavia, come è stato sottolineato da altre organizzazioni marittime, per le navi mercantili salvare i migranti in mare rimane un rischio per la salute, il benessere e la sicurezza degli stessi equipaggi. Le navi commerciali sono progettate per il trasporto di merci (container, petrolio, gas, etc.), mentre i servizi di bordo (alloggi, cucina, bagni, ecc.) sono costruiti a misura del numero limitato dei membri dell'equipaggio. Pertanto tali navi non sono attrezzate per fornire assistenza a un gran numero di migranti.

I marittimi sono professionalmente qualificati nel loro lavoro e sono formati per gestire alcune situazioni di emergenza, ma il salvataggio di centinaia di uomini, donne e bambini che cercano freneticamente di salire a bordo per mettersi al sicuro, è qualcosa a cui nessun corso di formazione della scuola marittima li ha preparati. Inoltre, lo sforzo messo in atto per salvare quante più persone possibile e, talvolta, la vista di corpi senza vita che fluttuano sul mare, rappresentano un'esperienza traumatica che lascia i membri degli equipaggi stremati e psicologicamente stressati, tanto da necessitare di un sostegno psicologico e spirituale specifico.

Nella Domenica del Mare, come Chiesa cattolica vogliamo esprimere la nostra gratitudine ai marittimi in generale, per il loro fondamentale contributo al commercio internazionale. Quest'anno in particolare, desideriamo riconoscere il grande sforzo umanitario svolto dagli equipaggi delle navi mercantili che, senza esitazione, e a volte a rischio della propria vita, si sono adoperati in numerose operazioni di soccorso salvando la vita di migliaia di migranti.

La nostra riconoscenza va anche a tutti i cappellani e volontari dell'Apostolato del Mare per il loro impegno quotidiano a servizio della gente del mare; la loro presenza nei porti è il segno della Chiesa in mezzo a loro e mostra il volto compassionevole e misericordioso di Cristo.

In conclusione, mentre facciamo appello ai Governi europei e dei Paesi di provenienza dei flussi migratori, come pure alle organizzazioni internazionali affinché collaborino alla ricerca di una soluzione politica duratura e definitiva, che metta termine all'instabilità esistente in quei Paesi, chiediamo anche maggiori risorse da impegnare non solo per missioni di ricerca e soccorso, ma anche per prevenire la tratta e lo sfruttamento di persone che fuggono da condizioni di conflitto e povertà”.








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