2015-07-02 10:30:00

Globe Theatre di Villa Borghese: riapre il teatro elisabettiano


La magia delle opere di William Shakespeare torna in Italia. Oggi riapre il Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese, il teatro elisabettiano nel cuore di Roma, voluto da Gigi Proietti. Ad inaugurare la stagione 2015, la commedia “Sogno di una notte di mezza estate” per la regia del compianto Riccardo Cavallo. Corinna Spirito ha intervistato la moglie dell’artista, l’attrice Claudia Balboni, che per il nono anno consecutivo interpreta Titania, la regina delle fate:

R.  – Sono nove anni che va in scena Sogno di una notte di mezza Estate e siamo arrivati anche intorno agli 85 mila spettatori, quindi per uno “Shakespeare” è un traguardo abbastanza raro, molto importante.

D. – La regia resta quella di suo marito, Riccardo Cavallo, purtroppo scomparso un anno e mezzo fa…

R.  – “Sogno di una notte di mezza estate” proprio per l’allegria, per la malinconia, per tutto quello che rappresenta, somiglia al carattere di Riccardo. Quindi sono felice che si continui a fare, che abbia sempre un esito così importante, così straordinariamente coinvolgente per il pubblico. Le persone sono motivate a venirlo a vedere anche più volte. Questo è anche un modo per celebrare lui ma per celebrare l’evento teatrale in sé che credo che sia la cosa che più lo interessasse.

D. – Lei torna ad impersonare Titania, la Regina delle fate, un personaggio cresciuto insieme a lei negli ultimi anni, come è cambiato?

R. - In effetti i personaggi teatrali crescono con noi, cambiano a seconda della personalità di chi li interpreta, quindi sei anni fa io ero diversa da quello che sono adesso. “La Regina delle fate” per fortuna non ha età per cui si potrebbe continuare a farla fino a 100 anni! Però naturalmente la modulazione della sua personalità è una variabile molto chiara. Noi abbiamo scelto fin da allora di renderla un pochino animalesca. Questo mi dà modo quando poi lei viene ubriacata da Oberon, a quel punto fa uscire proprio la parte bestiale di sé, che è questa specie di cerbiatto ubriaco, molto buffo, molto strano e questo naturalmente consente di fare belle variazioni all’interno del personaggio, del ruolo, insomma è molto divertente. Chiaramente questa è stata la mia scelta, la scelta di Riccardo come regia, molto bello, molto divertente, con una sua malinconia, con una sua capacità di pensiero anche molto profonda.

D. – Cosa vuol dire portare in scena una delle opere più famose di William Shakespeare proprio nella riproduzione romana del suo Globe Theatre di Londra?

R. – Sei a casa sua, nel senso che probabilmente Shakespeare ha immaginato questo testo al Globe Theatre di Londra. Quindi si fa a meno molto volentieri, in questo caso, di scenografie, di cambi di scena, perché al Globe theatre è possibile avere i luoghi deputati com’era proprio in epoca elisabettiana. Il pubblico capisce immediatamente che tu non sei più nel bosco ma sei nella reggia perché è un po’ nelle parole del testo e poi perché dà uno spazio un più ampio, più importante all’immaginazione di chi guarda e, secondo me, questa è la chiave più enigmatica, più magica del teatro: cioè un’indissolubile unità di intenti tra l’attore e il pubblico.

D . - 10 anni fa, grazie  a Gigi Proietti l’opera skakespeariana arrivava in una veste inedita a Roma. Quanto questa iniziativa è stata importante per il panorama culturale della città?

R. – Io trovo che sia stato importante per Roma avere un attore con questa passione, con questa generosità, con questa dedizione che con la sua azione ha portato un teatro così particolare, così assolutamente fuori dalle caratteristiche romane, a essere un fatto vero che in estate si riempie di magia, si riempie di pubblico, di risate, di feste, è qualcosa di clamoroso. Credo che sia la prima volta per Roma, che sia ha un effetto di questo genere, soprattutto parlando di opere shakespeariane, cioè di un teatro colto. Per quanto ci riguarda noi parliamo in rima e abbiamo pubblico dai tre anni in poi che viene a vedere lo spettacolo e che ci torna pure. Quindi è un grandissimo merito quello di aver colto questo segno nella città di Roma e averlo portato avanti con questa dedizione e con questa passione: è stato molto coraggioso, gli dobbiamo molto.








All the contents on this site are copyrighted ©.