2015-07-02 13:59:00

Santa Sede: turismo, è nato il "cittadino del mondo"


Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti ha pubblicato il suo Messaggio in occasione della prossima  Giornata Mondiale del Turismo che sarà celebrata il 27 settembre  sul tema: “Un miliardo di turisti, un miliardo di opportunità”. Si tratta di una soglia raggiunta nel 2012, ma i numeri continuano a crescere, tanto che le previsioni stimano che nel 2030 si raggiungerà il nuovo traguardo di due miliardi. A questi dati si devono aggiungere cifre ancora più elevate legate al turismo locale.

“Siamo in una fase di mutamento, in cui cambia il modo di spostarsi e, di conseguenza – afferma il Messaggio - anche l’esperienza del viaggio. Chi si muove verso Paesi diversi dal proprio, lo fa con il desiderio, più o meno consapevole, di risvegliare la parte più recondita di sé attraverso l’incontro, la condivisione e il confronto. Il turista è sempre più alla ricerca di un contatto diretto con il diverso nella sua straordinarietà. Si è ormai affievolito il concetto classico di ‘turista’ mentre si è rafforzato quello di ‘viaggiatore’, ovvero, colui che non si limita a visitare un luogo, ma, in qualche modo, ne diventa parte integrante. È nato il ‘cittadino del mondo’. Non più vedere ma appartenere, non curiosare ma vivere, non più analizzare ma aderire. Non senza il rispetto di ciò e di chi si incontra”.

“Le imprese del settore – osserva il dicastero - sono le prime a doversi impegnare nella realizzazione del bene comune. La responsabilità delle aziende è grande, anche in ambito turistico, e per riuscire a sfruttare il miliardo di opportunità è necessario che ne siano consapevoli. Obiettivo finale non deve essere il guadagno quanto l’offerta al viaggiatore di strade percorribili per raggiungere quel vissuto di cui è alla ricerca. E questo le imprese lo devono fare nel rispetto di persone e ambiente”.

“Anche le comunità locali – prosegue il Messaggio - sono chiamate ad aprire i propri confini all’accoglienza di chi arriva da altri Paesi spinto dalla sete di conoscenza. Un’occasione unica per l’arricchimento reciproco e la crescita comune. Dare ospitalità permette di far fruttare le potenzialità ambientali, sociali e culturali, di creare nuovi posti di lavoro, sviluppare la propria identità e valorizzare il territorio”.

“Un miliardo di turisti, se ben accolto – si legge nel testo - può trasformarsi in un’importante fonte di benessere e sviluppo sostenibile per l’intero Pianeta. La globalizzazione del turismo porta, inoltre, al nascere di un senso civico individuale e collettivo. Ogni viaggiatore, adottando un criterio più corretto per girare il mondo, diventa parte attiva nella tutela della Terra. Lo sforzo del singolo moltiplicato per un miliardo diventa una grande rivoluzione. Nel viaggio si cela anche un desiderio di autenticità che si concretizza nell’immediatezza dei rapporti, nel lasciarsi coinvolgere dalle comunità visitate. Nasce il bisogno di allontanarsi dal mondo virtuale, tanto capace di creare distanze e conoscenze impersonali, e di riscoprire la genuinità dell’incontro con l’altro. E l’economia della condivisione è in grado di intessere una rete attraverso la quale si incrementano umanità e fratellanza capaci di generare uno scambio equo di beni e servizi”.

Ma “il turismo rappresenta un miliardo di opportunità anche per la missione evangelizzatrice della Chiesa” e dunque “è importante, in primo luogo, che accompagni i cattolici con proposte liturgiche e formative. Deve anche illuminare chi, nell’esperienza del viaggio, apre il suo cuore e si interroga, realizzando così un vero primo annuncio del Vangelo. È indispensabile che la Chiesa esca e si faccia prossima ai viaggiatori per offrire una risposta adeguata e individuale alla loro ricerca interiore; aprendo il cuore all’altro la Chiesa rende possibile un incontro più autentico con Dio. Con questa finalità si dovrebbe approfondire l’accoglienza da parte delle comunità parrocchiali e la formazione religiosa del personale turistico”.

“La Chiesa e le istituzioni – continua il Messaggio - devono, però essere sempre vigilanti per evitare che un miliardo di opportunità diventi un miliardo di rischi, collaborando nella salvaguardia della dignità personale, dei diritti lavorativi, dell’identità culturale, del rispetto per l’ambiente”.

“Il settore turistico – conclude il dicastero - può essere un’opportunità, anzi, un miliardo di opportunità anche per costruire strade di pace. L’incontro, lo scambio e la condivisione favoriscono l’armonia e la concordia. Un miliardo di occasioni per trasformare il viaggio in esperienza esistenziale. Un miliardo di possibilità per diventare gli artefici di un mondo migliore, consapevoli della ricchezza racchiusa nella valigia di ogni viaggiatore. Un miliardo di turisti, un miliardo di opportunità per diventare ‘gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza’ (Laudato si’, n. 53)”.








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