2015-07-03 19:59:00

Scontri ad Atene in vista del referendum. L'Ue: no a speculazioni


Il Consiglio di Stato in Grecia ha respinto il ricorso di due cittadini per sospendere il referendum sul pacchetto di aiuti dei creditori di Atene. Dunque la consultazione si svolgerà regolarmente domenica e fino ad allora l’Europa invita a non fare speculazioni. Intanto per il Fondo Monetario internazionale il mancato pagamento di Atene della rata da 1,7 miliardi è un 'evento di default', ma il Fondo salva-Stati ha deciso per ora di non agire in nessun modo. Cecilia Seppia

A 48 ore dal voto di domenica i greci sono ancora indecisi se dire “sì” o “no” alle proposte per proseguire il piano di aiuti e dunque restare nell’Euro e l’atmosfera si fa incandescente con scontri ad Atene in piazza Syntagma dove la polizia sta cercando di fermare i manifestanti lanciando lacrimogeni. “Se i greci voteranno no, la posizione di Atene sarà drammaticamente indebolita, ma anche con il sì non sarà facile il negoziato” fa sapere il presidente della Commissione Ue, Juncker. Dura la presa di posizione del premier lussemburghese Xavier Bettel che parla di mancanza di fiducia tra la Grecia e i suoi creditori.

Più attendista la Germania che chiede di non scadere nelle speculazioni prima del voto. Ancora più forte il presidente dell'Eurogruppo, Dijsselbloem, per il quale l’affermazione del ministro delle finanze greco Varoufakis di un accordo in vista anche con la vittoria del no “è una bugia”. Intanto il premier Tsipras lancia un nuovo appello alla popolazione, poi cita proprio il rapporto del Fmi secondo cui servono almeno altri 50 miliardi per fare fronte al debito, per giustificare il rifiuto del piano dei creditori. “L’unico modo per rendere sostenibile il debito - replica - è un taglio del 30% e un periodo di grazia di vent’anni”. In ogni caso il Paese ellenico è in seria difficoltà: alle sue banche è rimasta liquidità per 1 miliardo solo fino a lunedì, quando riapriranno.

 

 








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