2015-07-04 14:00:00

Germania: no della Chiesa a progetti di legge sull'eutanasia


Il Bundestag, il Parlamento federale tedesco, ha messo in discussione quattro proposte di legge a vario titolo inerenti l’eutanasia, il fine vita ed eventuale regolamentazione del suicidio assistito. La discussione, davanti a un tema sensibile e che molto impatto ha sulla società tedesca - riferisce l'agenzia Sir - ha visto i deputati confrontarsi su posizioni opposte. Il dibattito è stato seguito con interesse dalle Chiese e da associazioni di categoria dei medici, anch’esse divise su quali debbano essere le condizioni e le eventuali concessioni o divieti da considerare relativamente al suicidio assistito.

Progetti prosentati dai diversi schieramenti del Bundestag
I progetti hanno la caratteristica, da un lato, di essere presentati da parlamentari di diversi schieramenti, dall’altro, di avere in comune la sollecitazione al governo federale per giungere a una legge di rafforzamento delle cure palliative e del potenziamento del sistema di hospice. Nei progetti si passa da un divieto totale del concetto di suicidio assistito e di eutanasia a una libertà del diritto dell’autodeterminazione del fine vita esente da colpa e pena. Uno dei progetti, presentato dal vicepresidente del Bundestag, il cristiano democratico (Cdu) Peter Hinze, con due deputati socialdemocratici (Spd), permetterebbe il suicidio assistito davanti a una malattia terminale con sofferenza estrema certificata con almeno un anno di trattamenti medico-ospedalieri. 

Cristiano democratici ribadiscono il divieto al suicidio assistito
Nella discussione del Bundestag il progetto di legge dei Verdi rende impunibile il suicidio assistito e sdogana definitivamente la non colpevolezza di medici e associazioni eutanasiche come strumento di regolamentazione del procedimento di scelta e realizzazione della morte. Articolato il dettato del progetto misto Cdu, Spd, Verdi e Sinistra, che alla depenalizzazione del suicidio assistito lega l’illiceità dell’assistenza a scopo di lucro e della ripetitività del gesto d’accompagnamento. Categorica, infine, la posizione del progetto presentato dai cristiano democratici Patrick Sensburg e Thomas Doerflinger che ribadiscono il divieto al suicidio assistito e la punibilità con la reclusione sino a cinque anni per chi fornisca aiuto o inciti al suicidio.

La Chiesa contro ogni forma di suicidio assistito
Le posizioni hanno generato le riflessioni chiare della Chiesa cattolica, più volte espressasi contro ogni forma di suicidio assistito. In particolare viene rifiutato il progetto misto Cdu/Spd “in quanto il suicidio assistito in primo luogo è definito come un presidio medico e fornito, quindi, come opzione di trattamento, al pari delle possibilità di cure palliative e hospice”, come detto da mons. Karl Jüsten, responsabile dell’Ufficio cattolico di Berlino dei vescovi tedeschi. Mons. Karl Jüsten ha sottolineato che persone in difficoltà e situazioni di vita complesse “potrebbero ritenere di adoperare l’opzione legalizzata di suicidio”. Mons. Peter Neher, presidente della Caritas tedesca, ha invece ribadito che serve una severa normativa che impedisca lo sviluppo di “uomini d’affari del suicidio assistito” perché “i malati, nell’ultima fase della vita, hanno bisogno di cura umana e buona assistenza medica”. (R.P.)








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