Si chiama Safah Sabah Hindi ed è un caldeo iracheno emigrato in Svizzera, il primo presidente eletto della Lega Caldea, l'organizzazione - fortemente voluta dal patriarca caldeo Louis Raphael Sako – che ha concluso ieri a Erbil la sua conferenza di fondazione. Alla riunione, oltre al patriarca, hanno preso parte anche vescovi, sacerdoti e laici caldei provenienti dall'Iraq e dalle comunità caldee della diaspora, sparse in tutto il mondo. Durante le giornate della conferenza – si legge nel comunicato finale ripreso dall'agenzia Fides – si è svolto un dibattito vivace e democratico che ha portato alla modifica di molti passaggi delle bozze degli statuti, e sono stati eletti per votazione – oltre al presidente – altri 11 membri del Consiglio direttivo, destinato a durare in carica per un anno.
La vocazione primaria della Lega: custodirà i diritti sociali, politici
e culturali
Le modifiche apportate alle bozze degli statuti hanno accentuato le venature identitarie
e “nazionaliste” della Lega Caldea. Anche nel comunicato finale della conferenza si
sottolinea la necessità di salvaguardare e promuovere in tutti i modi – compresi convegni,
corsi di lingua e iniziative culturali – l'identità caldea, presentata come primordiale
fattore di civilizzazione della regione mesopotamica. La vocazione primaria della
Lega Caldea – viene ribadito nel comunicato finale del convegno – sarà quella di “custodire
i nostri diritti sociali, politici e culturali”, senza che la rivendicazione di tali
diritti diventi appannaggio esclusivo di singole sigle partitiche. (G.V.)
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