“Purtroppo non sembra esserci fine a questa tragedia. In Sierra Leone la situazione Ebola è peggio che in Liberia” riferisce all’agenzia Fides fr. Luca Perletti, Camilliano, appena rientrato dalla Sierra Leone. “Dopo una pausa registrata verso maggio – racconta il missionario - in cui i casi erano scesi a zero, a 7/8 giorni di distanza c’è stata una ripresa del virus, con una media di 2/3 contagi al giorno in particolare in 3 zone del Paese: Freetown, Kambia e Port Loko. Le motivazioni della recrudescenza sono molteplici e varie", continua il religioso Camilliano.
La popolazione scappa dalla quarantena
"La popolazione tende a scappare dalla quarantena, non rispettando per inconsapevolezza
le indicazioni sanitarie. Le fughe, in particolare, avvengono dalle case poste in
quarantena, con la conseguente ripresa della diffusione del virus che rimane incontrollata.
La gente sembra non capire o non accettare gli effetti che questa ‘leggerezza’ ha
sulla sanità pubblica”. Un altro aspetto importante da considerare è quello culturale,
sottolinea fr. Luca: “ci sono troppi miti ancora da sfatare, le persone fanno fatica
ad assimilare la comunicazione scientifica, soffrono di una sorta di disistima e mancanza
di fiducia verso il loro sistema sanitario, che temono possa essere addirittura la
causa diretta di questa situazione.” (L.P.-A.P.)
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