2015-07-06 11:53:00

Boko Haram attacca chiese e moschee. Kaigama: uniti contro violenza


Terrore in Nigeria, dove in meno di 24 ore il gruppo terrorista “Boko Haram” ha sferrato una serie di attentati contro una chiesa nel Nord Est del Paese e contro una moschea e un ristorante nella città di Jos. Cinque le vittime tra i fedeli che ieri assistevano alla Messa domenicale, mentre il bilancio del doppio attentato di oggi è di almeno 44 morti. Su questa ennesima strage contro civili inermi, Alessandro Gisotti ha raggiunto telefonicamente in Nigeria l’arcivescovo di Jos, mons. Ignatius Kaigama:

R. – Io dico sempre che questo gruppo ha perso la razionalità. La vita, infatti, per loro è niente; non gli importa nulla della loro vita: è inutile. Prendono, però, altre vite, questo è il problema. Vanno in chiesa, vanno al ristorante, vanno al mercato, vanno a scuola e mettono le bombe. Ciò significa che la loro filosofia di vita è irrazionale. Una persona normale non può fare questo. E’ una brutalità impensabile.

D. – Nella moschea di Jos, dove c’è stato l’attentato, l’imam aveva condannato Boko Haram. Tante volte anche lei, insieme ad esponenti musulmani della Nigeria, ha condannato queste violenze…

R. - Sì, siamo sempre uniti in questo. Una volta dicevano che Boko Haram fosse un gruppo promosso dai musulmani, ed io rispondevo sempre: “No, è un gruppo fanatico”. E noi, con i musulmani moderati, lavoriamo insieme per superare questa violenza. La settimana scorsa sono stato in moschea per salutare un nuovo imam e sono andato in segno di fratellanza. Siamo sempre uniti, quindi, nel lavorare contro la violenza. Abbiamo molto a cuore tutto questo.

D. – C’è bisogno, ovviamente, di più sicurezza, perché sembra che ogni luogo sia ormai putroppo un bersaglio...

R. – Sì, ma quale sicurezza non saprei, perché ci sono i soldati, c’è la polizia e un po’ tutto intorno alla città. Queste persone, però, che mettono le bombe non sono distinguibili tra la gente, perché vanno in bicicletta e tengono le bombe nascoste. Non si può dire, dunque, ed è difficile sapere chi sia pericoloso e chi no.








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