2015-07-06 13:07:00

Ecuador. La Chiesa: il Papa ci aiuterà a fare la differenza


Una Chiesa e in larga parte una nazione in attesa di seguire le indicazioni del suo Pastore universale. Il portavoce dei vescovi ecuadoriani, padre David de la Torre, parla al microfono di uno degli inviati a Quito, Oliver Bonnel, dell’auspicio che le parole di Papa Francesco possano aiutare anzitutto i cristiani a “fare la differenza” nel dialogo all’interno della società:

R. – Tout le peuple équatorien, des gens humble de ce pays…
Tutti gli ecuadoriani, le persone umili di questo Paese, vogliono partecipare alle Messe del Papa, agli incontri previsti… Per noi è veramente una festa: una festa della fede ma anche una festa dell’umanità intera.

D. – L’Ecuador vive una situazione politica difficile: il Paese è diviso tra sostenitori del governo e i suoi oppositori. Pensa che l’Ecuador possa dare prova di unità nell’occasione di questa visita del Papa?

R. – Nous croyons que oui, parce-que le peuple équatorien…
Noi crediamo di sì, perché il popolo ecuadoriano è un popolo religioso, un popolo che ama il dialogo. E secondo me, il movimento che vediamo in questi giorni risponde alla dinamica della democrazia. Quindi, non bisogna credere che il Paese sia diviso: ciascuno ha le proprie idee e tutti i pensieri politici devono mettersi in dialogo per costruire, per edificare una società migliore.

D. – Sappiamo che il motto di questo viaggio apostolico è “La gioia di evangelizzare”. Lei ha percepito questa gioia di accogliere il Santo Padre?

R. – Oui. Le peuple équatorien, tout le peuple équatorien…
Sì, il popolo ecuadoriano, tutto il popolo ecuadoriano – anche oltre le frontiere della Chiesa cattolica – vuole veramente che la parola del Papa e la sua presenza fra noi possano fare la differenza a livello personale, ma anche a livello di tutta la nazione. È un fatto che da due mesi, ovunque, veramente si percepisca questa gioia di accogliere il Papa: nelle chiese, nella società… Non c’è stata nemmeno una voce di critica nei riguardi della visita. Al contrario, tutti vogliono che questa visita possa aiutarci a fare la differenza.

D. – Come si pone la Chiesa in questo contesto di tensione politica?

R. – L’Eglise a une mission fondamentale…
La Chiesa ha una missione fondamentale, che è quella di favorire il dialogo e la comunione di tutti i partiti, di tutte le posizioni ideologiche e politiche. A mio avviso, siamo consapevoli del fatto che la Chiesa debba partecipare a quei dibattiti nella società che sono in corso in questa epoca. La Chiesa non può limitarsi ad atti liturgici o religiosi: la fede deve essere vissuta nel concreto della realtà sociale, politica, culturale. E a mio avviso, la visita di Papa Francesco mette la Chiesa ecuadoriana al centro della dinamica della società. E questa cosa a volte, negli ultimi anni, si era persa.








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