Grecia. Referendum, vince il no al 61%. Si dimette Varoufakis

Con il 61,3% dei voti la Grecia dice "no" alle misure dei creditori europei e sostiene il governo di Alexis Tsipras. Si dimette via Twitter il ministro delle Finanze, Varoufakis, “per facilitare - spiega - l’accordo con i creditori”. Crollano le borse asiatiche tranne Pechino, mentre si attende l’apertura dei mercati europei. La Commissione Ue, intanto, “prende atto” dei risultati del referendum. Il servizio di Roberta Barbi:

“Non ci sono vincitori politici, ma è una grande vittoria della democrazia”. Così il premier Tsipras ha salutato ieri sera in diretta televisiva il popolo greco che con il 61% dei consensi ha premiato la sua battaglia contro l’austerity. Il 62.5% degli aventi diritto è andato alle urne in questa domenica decisiva per il destino della Grecia, il 38% per votare "no" alla politica del premier ellenico. Arrivano a sorpresa le dimissioni dell ministro delle Finanze Varoufakis, che in un tweet aveva rassicurato sulla permanenza della Grecia nell’euro "che non è il tema delle trattative”: queste riprenderanno ufficialmente domani con un incontro dell’Eurogruppo cui seguirà un summit straordinario dei Paesi dell’euro. Oggi, intanto, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, volerà a Parigi per incontrare il presidente francese Hollande sul da farsi in quello che per l’Eurozona è il momento più delicato della sua storia: anche all’interno dell’unione monetaria, infatti, c’è divisione tra chi non vedrebbe come un dramma l’uscita della Grecia dalla moneta unica e chi, invece, vuole tenere Atene dentro a tutti i costi. C’è poi la questione di tutti quei Paesi, Irlanda, Portogallo, Spagna e Cipro, che al contrario della Grecia hanno dovuto applicare i pesanti programmi di tagli e riforme per ottenere gli aiuti internazionali. E mentre si attendono le reazioni delle piazze europee, Hong Kong crolla del 3.2 per cento e Pechino vola a +8. Dopo l’iniziale affanno, infine, l’euro recupera su dollaro e yen.