2015-07-07 15:00:00

Guayaquil. Un milione di fedeli a Messa Papa: recuperare gioia della famiglia


Oltre un milione di fedeli ha partecipato alla Messa presieduta dal Papa nel Parco de Los Samanes a Guayaquil, in Ecuador, sull'Oceano Pacifico. Una grande e colorita manifestazione di affetto per il Pontefice argentino nella seconda giornata del suo viaggio apostolico in America Latina. Al centro dell’omelia, una intensa meditazione sulla famiglia, a partire dal Vangelo delle nozze di Cana proposto dalla liturgia. Il servizio di Sergio Centofanti:

Le sofferenze della famiglia
Grande festa della gioia alla Messa di Guayaquil, incontenibile l’affetto dei fedeli, una folla oceanica. Papa Francesco nell’omelia lancia un forte appello alle tante realtà familiari ferite: recuperare la gioia in famiglia è possibile con l’aiuto di Maria. E’ quello che è successo alle nozze di Cana dove a un certo punto mancava il vino, segno di gioia e amore:

"Cuántos de nuestros adolescentes y jóvenes perciben que en sus casas hace rato que ya no hay de ese vino...
“Quanti nostri adolescenti e giovani percepiscono che nelle loro case ormai da tempo non c’è più questo vino! Quante donne sole e rattristate si domandano quando l’amore se n’è andato, quando l'amore è scivolato via dalla loro vita! Quanti anziani si sentono lasciati fuori dalle feste delle loro famiglie, abbandonati in un angolo e ormai senza il nutrimento dell’amore quotidiano dei loro figli, dei loro nipoti e pronipoti! La mancanza di vino può essere anche la conseguenza della mancanza di lavoro, delle malattie, delle situazioni problematiche che le nostre famiglie in tutto il mondo attraversano”.

Porre le nostre famiglie nelle mani di Dio
Maria è attenta a tutte queste situazioni: “è madre” premurosa e “si rivolge con fiducia a Gesù”, prega perché intervenga. Così, Maria anticipa “l’ora” di Dio:

"Ella nos enseña a dejar nuestras familias en manos de Dios;  nos enseña a rezar, encendiendo la esperanza...
Lei ci insegna a porre le nostre famiglie nelle mani di Dio; ci insegna a pregare, alimentando la speranza che ci indica che le nostre preoccupazioni sono anche le preoccupazioni di Dio. E pregare ci fa sempre uscire dal recinto delle nostre preoccupazioni, ci fa andare oltre quello che ci fa soffrire, quello che ci agita o ci manca, e ci aiuta a metterci nei panni degli altri, a metterci nelle loro scarpe. La famiglia è una scuola dove il pregare ci ricorda anche che c’è un ‘noi’, che esiste un prossimo vicino, evidente, che vive sotto lo stesso tetto, che condivide con noi la vita e ha delle necessità”.

Famiglia è grande ricchezza sociale, servizi dello Stato non sono elemosina
Maria – osserva il Papa – ci mostra che “il servizio è il criterio del vero amore. E questo si impara specialmente nella famiglia, dove ci facciamo servitori per amore gli uni degli altri”. Quindi rilancia le tre parole che vanno imparate in famiglia: permesso, scusa, grazie. “Piccoli gesti” che “aiutano a costruire”, in particolare là dove è più forte la sofferenza. “La famiglia – ricorda Francesco - è l’ospedale più vicino, quando uno è malato è lì che lo curano ... la famiglia è la prima scuola dei bambini, il punto di riferimento imprescindibile per i giovani, è il miglior asilo per gli anziani”:

"La familia constituye la gran «riqueza social», que otras instituciones no pueden sustituir, que debe ser ayudada y potenciada...
La famiglia costituisce la grande 'ricchezza sociale', che altre istituzioni non possono sostituire, che dev’essere aiutata e potenziata, per non perdere mai il giusto senso dei servizi che la società presta ai cittadini. In effetti, questi servizi che la società presta ai cittadini non sono una forma di elemosina, ma un autentico ‘debito sociale’ nei confronti dell’istituzione familiare, che è la base e che tanto apporta al bene comune”.

Pregare per il Sinodo sulla famiglia
Molte volte – sottolinea il Papa – le realtà familiari non sono l’ideale. Anzi ci sono tante difficoltà. Di qui l’invito a pregare per il Sinodo del prossimo ottobre che cercherà di “trovare soluzioni e aiuti concreti” perché “persino quello che a noi sembra impuro" e ci scandalizza e spaventa, "Dio - facendolo passare attraverso la sua 'ora' – lo possa trasformare in miracolo. La famiglia oggi ha bisogno di questo miracolo!”.

Nella famiglia si deve avere il coraggio di amare
Il miracolo delle nozze di Cana è che “il vino migliore è quello che sta per essere bevuto, la realtà più amabile, profonda e bella per la famiglia deve ancora arrivare”:

"El mejor de los vinos está en esperanza, está por venir para cada persona que se arriesga al amor...
Il vino migliore è ‘in speranza’, sta per venire per ogni persona che accetta il rischio di amare. E nella famiglia bisogna correre il rischio dell’amore, bisogna arrischiarsi ad amare. E il migliore dei vini sta per venire, anche se tutte le possibili variabili e le statistiche dicessero il contrario.  Il vino migliore sta per venire per quelli che oggi vedono crollare tutto”.

Il miracolo di recuperare la gioia di vivere in famiglia
Dio – conclude il Papa – “si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento”. Se ci si affida a Lui, con l’aiuto di Maria, può avvenire il miracolo di “recuperare la gioia della famiglia, di vivere in famiglia”.








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