2015-07-08 13:39:00

Nuovo sì a Muro Cremisan. Mons. Shomali: in questione la giustizia


In Medio Oriente sorge un’altra barriera. La Corte Suprema d'Israele ha dato il via libera alla costruzione del “Muro di separazione” tra Stato ebraico e Palestina nel tratto che attraversa la valle di Cremisan, secondo l'intento da sempre perseguito dal Ministero israeliano della difesa. La decisione contrasta con una precedente sentenza degli stessi magistrati emessa ad aprile. Massimiliano Menichetti ha intervistato mons. William Shomali, vicario patriarcale del patriarcato latino di Gerusalemme:

R. – Stamattina siamo stati sorpresi da questa notizia: Israele vuole allargare gli insediamenti di Har Gilo e Gilo prendendo i terreni degli abitanti, dalle famiglie cristiane di Beit Jala, per un valore di 300 ettari. Dunque il problema continua, la Corte si contraddice, dice una cosa e poi fa il contrario. La giustizia della Corte è in questione adesso.

D. - Otto anni per poter giungere ad una soluzione e ora si torna indietro: quali speranze ci sono per bloccare questo Muro?

R. - Gli avvocati sapranno darci informazioni migliori, ma non so veramente cosa possiamo fare, perché il più forte ha sempre ragione; il più forte fa quello che vuole.

D. - Quali danni provoca questo Muro?

R. - Prende i terreni di 57 famiglie che non possono più avere accesso ai loro terreni, la zona di Betlemme è molto ridotta. La città di Beit Jala ha pochi terreni e questa decisione prende quel poco che rimane di questa città cristiana vicino a Betlemme. Dunque è un danno per la città e per le famiglie che perdono i loro terreni o perdono l’accesso libero alle loro proprietà. Queste famiglie non potranno più costruire sui loro terreni, perché con questa decisione si troveranno dall’altra parte del Muro; avranno bisogno del permesso per accedervi e di un altro permesso per costruire. Questo permesso non sarà mai dato.

D. - Tra le motivazioni per la costruzione quella della sicurezza: è una motivazione reale?

R. - No, anche ex militari israeliani hanno detto che non si tratta di sicurezza; lo hanno detto chiaramente. Qui si tratta di prendere terreni per allargare i confini dei due insediamenti.








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