2015-07-09 20:25:00

Padre Lombardi: Papa in America Latina, accoglienza più grande delle attese


“Un’accoglienza molto grande, più grande di quella che ci aspettavamo”: così il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, commenta – ai nostri microfoni - l’affetto che sta manifestando la gente in questi giorni del viaggio del Papa in Ecuador e Bolivia. Padre Lombardi sottolinea l’apprezzamento di Papa Francesco per la costruzione in Bolivia di “una società inclusiva, multietnica e multiculturale” e per una Chiesa capace di servire l’unità e promuovere la speranza di fronte a tante situazioni difficili.

Il Papa – viene da questa terra – ha osservato il portavoce vaticano – ed è capace di parlare con questa terra "in modo estremamente concreto ed espressivo toccando profondamente il cuore della gente e suscitando una reazione positiva". Tornando sulle parole del presidente Morales riguardo all’assenza di uno sbocco al mare della Bolivia, ha sottolineato l’invito al dialogo del Papa che incoraggia un metodo ma non propone soluzioni che spettano ai popoli.

Infine, sul dono del presidente boliviano Morales al Papa, un crocifisso su una falce e martello, padre Lombardi spiega che si tratta di un simbolo disegnato dal padre gesuita Luis Espinal, ucciso durante la dittatura nel 1980 per il suo impegno per la libertà e la giustizia. “Con questo simbolo – afferma padre Lombardi – i suoi confratelli dicono che non aveva intenzione di manifestare nulla di ideologico ma l’apertura del dialogo che allora si doveva vivere con tutte le persone che si impegnavano per cercare la libertà e la giustizia nel Paese”. Quindi – ha concluso padre Lombardi – questo simbolo “va visto nella sua origine, nel tempo in cui è nato”. Ma ascoltiamo le parole di padre Lombardi sulla mattinata del Papa in Bolivia, nell'intervista del nostro inviato Paolo Ondarza:

R. – Bè, siamo già a un buon punto della visita del Papa in Bolivia, perché i due discorsi di ieri sono quelli che si riferivano più ampiamente alla situazione della nazione, alla situazione del Paese. Il Papa ha manifestato anche il suo apprezzamento per il momento in cui si trova la Bolivia: di crescita e di costruzione di una società inclusiva, multietnica e multiculturale, e ha dato il suo incoraggiamento. E questa mattina è stato il grande momento ecclesiale, il momento principale dal punto di vista ecclesiale: questa inaugurazione del Congresso eucaristico e quindi il senso della comunità della Chiesa che si costruisce e che diventa capace, anche, di esprimere per l’intera società e per il mondo il suo servizio di unità, di incoraggiamento e di speranza, perché c’è bisogno di speranza di fronte a tante situazioni veramente difficili.

D. – Che dire della reazione così festosa, così accogliente della gente, dei fedeli?

R. – E’ un’accoglienza molto bella, molto grande: in un certo modo, abbiamo visto già in Ecuador un’accoglienza più grande di quello che ci aspettassimo, e anche qui in Bolivia le cose stanno continuando nello stesso senso. E’ evidentemente la sensibilità del popolo latinoamericano che accoglie con molta gioia, con molta gratitudine il Papa che viene da questa Terra e che è capace di parlare con questa Terra in modo estremamente concreto ed espressivo. Abbiamo visto anche l’omelia di questa mattina: il tipo di linguaggio, il tipo di esempi che il Papa sa fare, toccano molto profondamente il cuore e quindi suscitano poi una grande reazione positiva.

D. – Il tema della multiformità nell’unità, della pluralità nell’unità; anche l’appello al dialogo è risuonato più volte, soprattutto ieri; e chiaramente ha destato molta attenzione anche l’appello che il Papa ha fatto sulla questione del mare, e quindi l’appello al dialogo per quanto riguarda questa questione …

R. –Il dialogo come metodo per affrontare le questioni aperte e che possono generare, invece, tensioni o su cui ci si può irrigidire: ecco, non ci sono questioni che non possano essere risolte se ci sono gli atteggiamenti giusti per affrontarle. Il Papa ha voluto insistere su questo, toccando anche uno degli argomenti che qui è molto caldo, come si sa, che è quello dell’accesso al mare della Bolivia. Il Papa non entra in discussioni di tipo politico, non da soluzioni che devono essere cercate dai responsabili dei popoli, ma incoraggia a dialogare.

D. – Molti si stanno soffermando sul dono del presidente Morales al Papa, questo crocifisso su una falce-e-martello. Che cosa si può dire in proposito?

R. – Si può dire una cosa molto semplice, e cioè che questo era un simbolo che era stato tracciato da padre Espinal che era una figura molto amata e molto rispettata, perché è stato ucciso proprio per il suo impegno per la libertà e per la giustizia, in questo Paese. Allora, con questo simbolo i suoi confratelli dicono che non aveva intenzione di manifestare nulla di ideologico, ma l’apertura del dialogo che allora si doveva vivere con tutte le persone che si impegnavano per cercare la libertà e la giustizia nel Paese. Quindi, bisogna vedere un simbolo di questo genere come viene interpretato e come viene utilizzato. In sé, va visto nella sua origine e nel tempo in cui è nato.








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