2015-07-11 12:30:00

Asia Bibi: una taglia sulla cristiana condannata morte


Non c’è pace per Asia Bibi, la cinquantenne pakistana madre di famiglia cattolica, condannata a morte per blasfemia nel novembre 2010. Sulla testa della donna – in carcere dal 2009 e in attesa che la Corte Suprema giudichi il suo caso – è stata posta una taglia di 60 sterline da parte di fondamentalismi islamici. Lo ha reso noto al settimanale britannico Express il marito, Ashiq Masih, secondo il quale “i religiosi musulmani la vogliono morta” e “hanno decretato che se il tribunale la dovesse assolvere, provvederebbero loro a eseguire la condanna a morte”. Il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, fa notare però che l’esiguità della taglia indicata dal settimanale britannico contrasta con una precedente offerta di 500 mila rupie (circa 4.300 euro) fatta un imam della città di Peshawar.

Troppe discriminazioni
Errori contenuti nel servizio che, secondo Avvenire, potrebbero essere frutto di un’approssimazione dovuta a una vicenda confusa e prolungata. La condizione di precarietà di Asia Bibi va vanti infatti da a 2.209 giorni dall’incarcerazione. Una situazione che coinvolge anche i familiari, costretti a cambiare abitazione una quindicina di volte negli ultimi cinque anni per il rischio di ritorsioni. In questi anni, non sono inoltre mancati appelli e pressioni internazionali per la liberazione di questa donna, iniziative che purtroppo non hanno avuto alcun esito, poiché la vicenda di Asia Bibi risente anche dell’opinione pubblica pakistana, che resta in gran parte favorevole alla controversa legge sulla blasfemia che, da quando è in vigore, ha colpito in maniera indiscriminata decine di persone di diverse comunità religiose, tra cui gli stessi musulmani. (M.G.)

 








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