2015-07-16 14:30:00

Soddisfazione Pax Christi per accordo sul nucleare iraniano


“Un passo avanti fondamentale verso la non-proliferazione e, in ultima analisi, verso l’abolizione del nucleare”: così Pax Christi International definisce l’accordo sul nucleare iraniano raggiunto il 14 luglio tra l’Iran e i così detti Paesi 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania). Tra i punti principali dell’intesa c’è la graduale revoca delle sanzioni all’Iran in cambio di significative riduzioni dell'entità del suo programma nucleare e l’accesso, per gli ispettori dell'Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, a tutti i siti iraniani sospetti, compresi quelli militari. In caso di violazione dell’accordo, le sanzioni all’Iran saranno ripristinate entro 65 giorni. Non ancora  in vigore, l’accordo dovrà superare il test del Congresso americano e del Parlamento di Teheran.

Grazie alla diplomazia, evitata una guerra disastrosa
Tale intesa – scrive Pax Christi in una nota – deve essere accolta come “un segno di riavvicinamento tra l’Iran e l’Occidente. I negoziati hanno effettivamente migliorato la sicurezza e dovrebbero portare anche dei miglioramenti nella vita degli iraniani stessi”. Non solo: Pax Christi evidenzia che “l’accordo renderà l’Iran in grado di giocare un ruolo più attivo nelle politiche regionali, aumentando la possibilità di una soluzione diplomatica per la guerra in Siria” e “riducendo il potere del così detto Stato Islamico”. In particolare, l’opera diplomatica “ha evitato una guerra disastrosa in risposta alle ambizioni nucleari dell’Iran, una guerra che avrebbe messo in pericolo il mondo intero”.

Lavorare per l’abolizione totale delle armi nucleari
Quindi, Pax Christi evidenzia che tale intesa “ha il potenziale di ridisegnare il Medio Oriente” e di “rafforzare il Trattato di non-proliferazione”. “Invitiamo al pieno sostegno di tale accordo – conclude la nota – e preghiamo affinché la sua piena attuazione diventi un punto di svolta per tutte le nazioni, per porre fine all’acquisto, al possesso o alla modernizzazione delle armi nucleari, verso la loro totale abolizione”. (I.P.)








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