2015-07-18 12:07:00

Altre iniziative Bambino Gesù-Vaticano in favore di pazienti in difficoltà


Unanime soddisfazione per l’accordo tra il Governatorato e l’Ospedale Bambino Gesù che permette agli elicotteri di atterrare d’ora in poi nell’eliporto del Vaticano per gravi urgenze pediatriche o per casi riguardanti espianti e impianti di organi. Papa Francesco ha manifestato la sua gioia per una iniziativa che sarà di grande aiuto ai bambini. Sull’intesa, Christopher Altieri ha intervistato il dott. Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell’ospedale Bambino Gesù:

R. – Per noi è una grandissima occasione per riuscire a garantire il meglio per i pazienti in emergenza pediatrica, per l’Ospedale Bambino Gesù che svolge attività di alta complessità e la svolge all’interno di una struttura che risponde a livello nazionale a esigenze sia di emergenza sia di attività di trapianto di organi. L’Ospedale Bambino Gesù svolge attività trapiantologica per tutti gli organi e tessuti e quindi ha necessità – in situazioni di emergenza – di poter garantire il meglio ai propri pazienti. Questa è anche l’occasione per poter entrare all’interno di una rete regionale per la gestione delle emergenze e in alcuni casi anche fuori dalla Regione Lazio. E’ importante per noi poter dare risposta immediata nella gestione dell’emergenza e questo - grazie alla vicinanza dell’Ospedale Bambino Gesù al Vaticano – ci permette di ridurre i tempi di trasporto e quindi di logistica. Di questo accordo si è fatto promotore il comandante Domenico Giani, che ringraziamo per la sua sensibilità e l’interesse a trovare una collaborazione per garantire sempre il meglio per i nostri pazienti.

D. – Lei prevede altre forme di collaborazione con le strutture del Vaticano?

R. – Sì. In realtà abbiamo già avviato altre iniziative per quei pazienti che hanno molte difficoltà e problemi a poter raggiungere l’ospedale e che raggiungiamo noi con il nostro personale medico ed infermieristico. Abbiamo questo tipo di progetto anche laddove ci sono pazienti indigenti che hanno difficoltà economiche: si chiama “Non ti scordar di me” ed è stato avviato nell’ottica di un ospedale che risponda a quelli che sono i valori della Chiesa e quindi a quello che cerchiamo di dare ai nostri pazienti, non soltanto in situazioni di emergenza.








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