2015-07-18 07:18:00

Iraq. Sangue sulla fine del Ramadan, attentato con 100 morti


È di oltre 100 morti, tra cui molti bambini, il bilancio di un attentato avvenuto ieri sera nella cittadina irachena di Khan Bani Saad, dove si stava festeggiando la fine del Ramadan. Ma nonostante l’Is continui a seminare terrore in Iraq e Siria, due coppie cristiane si sono sposate tra le rovine della chiesa di San Giorgio a Homs, distrutta dai jihadisti. Roberta Barbi: 

Erano tutti fuori per Eid-al-Fitr, i tre giorni di festa che segnano la fine del Ramadan, il mese sacro del digiuno, uno di cinque pilastri dell’Islam. Hanno approfittato proprio di questa festa, i jihadisti del sedicente Stato islamico che hanno fatto esplodere un’autobomba in un mercato nel cuore di Khan Beni Saad, cittadina 30 km a nord di Baghdad. Sono morte un centinaio di persone – molti i bambini – ma il bilancio potrebbe salire ancora scavando tra le macerie degli edifici crollati, all’interno dei quali le famiglie stavano festeggiando. L’Is ha fatto sapere che l’attentato prendeva di mira “i negazionisti”: così vengono chiamati i musulmani sciiti dal gruppo estremista sunnita, che per l’ennesima volta ha colpito la provincia di Diyala, da poco riconquistata dall’esercito di Baghdad e dai miliziani curdi. Il governo provinciale ha proclamato tre giorni di lutto e ordinato la chiusura di tutti i parchi per motivi di sicurezza sino alla fine della festività, una delle più importanti per l’Islam. E proprio in questi giorni la triste ricorrenza della prima volta in cui le case dei cristiani di Mosul furono segnate dall’Is con la lettera “Nun” di “nazara”, cioè seguaci del Nazareno. Qui viveva una delle comunità cristiane irachene più antiche, con 1700 anni di storia, ora sono rimasti in pochissimi e l’esodo dei cristiani dall’Iraq continua, inesorabile, come testimonia il vescovo ausiliare del patriarcato caldeo di Baghdad, mons. Basilio Yaldo:

“Prima in Iraq c’erano più di un milione di cristiani, questo prima del 2003; il numero poi è cominciato a diminuire e adesso non se ne trovano più di 400mila: meno della metà! Purtroppo noi siamo quel che ne resta, perché il martirio è il carisma della nostra Chiesa: all’inizio è stata perseguitata dai persiani, poi dagli arabi, poi dai mongoli, dagli ottomani. Adesso dal Daesh!”








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