“Posso confermare che padre Antoine Boutros e il suo collaboratore Said Al-Abdun, scomparsi da domenica scorsa, sono stati effettivamente fermati e sequestrati da uno dei tanti gruppi armati ribelli che si muovono nella zona. Dal momento della scomparsa non abbiamo notizie di loro, né ci sono arrivate richieste da parte dei rapitori”. Così mons. Nicolas Antiba, arcivescovo greco-melkita di Bosra e Hauran, conferma all'agenzia Fides l'ipotesi del rapimento, circolata fin dalle prime ore successive alla sparizione di padre Antoine e di Said. I due, a bordo di un'autovettura, erano in viaggio dalla città di Shahba a quella di Sama Hinadat, dove padre Antoine avrebbe dovuto celebrare la Messa domenicale.
Padre Boutros è conosciuto per le sue iniziative caritative e umanitarie
Il sacerdote greco-melkita Antoine Boutros, 50 anni, sposato e padre di una figlia,
parroco della chiesa di San Filippo Apostolo nella città di Shahba (50 miglia a sud-est
di Damasco), è conosciuto anche per le iniziative caritative e umanitarie da lui coordinate
nella provincia siriana di Suwayda, e per aver contribuito a mantenere in quell'area
una relativa pace civile, coinvolgendosi in operazioni di mediazione tra le diverse
fazioni in lotta. “Tutti i 20 sacerdoti dell'arcidiocesi sono operatori di pace, e
cercano sempre di lavorare per la riconciliazione e a vantaggio di tutti, nella situazione
di sofferenza e dolore vissuta dal popolo siriano” sottolinea a Fides l'arcivescovo
Antiba. (G.V.)
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