2015-07-20 11:42:00

"Ogliastro Accoglie": un esempio di buona accoglienza


“Ogliastro Accoglie” è la prima formula di co-housing, in provincia di Salerno, per accogliere migranti richiedenti asilo e promuoverne il benessere. Abitazioni autonome e condivisione di spazi comuni per favorire uno scambio e arricchimento culturale tra persone provenienti da Paesi diversi. Grazia Serra, ha intervistato Elena Palma Silvestri, presidente del Consorzio “La Rada”, che gestisce la struttura: 

R. - Sono piccoli appartamenti. Stiamo ospitando 24 persone: mamme e papà con bambini. Poi nella stessa palazzina abbiamo ospiti, in una comunità-alloggio, altri otto giovani migranti. La formula del “co-housing” per noi è fondamentale: funziona perché lascia autonomia alle persone che stanno all’interno delle nostre abitazioni, che si organizzano tra di loro, rispetto alle regole che si sono dati per poter vivere in maniera positiva questa esperienza di accoglienza temporanea.

D. – Spesso assistiamo a episodi di violenza e anche a manifestazioni d’intolleranza nei confronti degli immigrati, e questo a volte anche a causa di strumentalizzazioni politiche e mediatiche. Come ha accolto la comunità locale questa iniziativa di “co-housing”?

R. – Noi abbiamo ragionato in Consiglio comunale e in assemblea pubblica: ci siamo confrontati sulle modalità, abbiamo stretto un patto d’onore, abbiamo detto che saremmo rimasti lì, in quella modalità, con l’organizzazione, con i piccoli numeri anche solo per sei mesi, abbiamo proposto loro di darci fiducia. La situazione è più che felice. Al di là delle preoccupazioni iniziali, adesso è la popolazione di Ogliastro che fa parte dell’intero progetto e che sta accogliendo, insieme a noi, le persone che in questo momento stiamo ospitando. Quello che noi consigliamo è di non ammassare le persone in albergoni, in maniera asettica, ma di costruire delle relazioni e questo è fondamentale. Le aree interne del Cilento in questo momento possono fare molto, e devo dire che molti sindaci hanno apprezzato l’esperienza e ci hanno chiesto di condividerla anche con gli altri comuni.

D. – Il consorzio “La Rada”, di cui lei è presidente, già da tempo è impegnato nell’accoglienza dei migranti. Può raccontarci qualche esperienza positiva di integrazione?

R. – Una comunità-alloggio che gestisce una nostra cooperativa, la “Prometeo 82”, a Salerno città, è mista: ci sono sia migranti che italiani e i ragazzi italiani sono stati dei “tutor” e di grande contributo rispetto anche all’integrazione degli ospiti stranieri. Abbiamo fatto un “open day” nella Giornata del rifugiato, nel quale abbiamo invitato sia la stampa sia i cittadini a venire a trovarci per parlare direttamente con i ragazzi, proprio per avere l’opportunità di verificare con mano quello che sta accadendo in termini positivi, a dispetto di quello che la macchina del fango mediatica e anche le strumentalizzazioni politiche del momento stanno offrendo ai cittadini italiani. Altra esperienza, che noi consideriamo importantissima, è quella di un’altra comunità per giovani migranti che abbiamo a Lacedonia: non solo sono stati bene accolti – in questo caso erano solo 8 minori - la cittadinanza stessa li ha adottati. Uno dei nostri addirittura è stato selezionato per la squadra dell’Avellinese. Tenga presente che per le aree interne, dove nei piccoli comuni intorno ai mille, duemila abitanti, non c’è più lavoro e i giovani devono andare via, in questo momento noi stiamo, attraverso questi servizi che offriamo, dando anche opportunità occupazionali a giovani competenti che abbiano i requisiti e che vorrebbero scegliere di rimanere nel posto in cui sono nati. Si può non fare speculazione sulle disgrazie umane, ma si possono dare ai territori che ospitano i migranti anche buone opportunità e anche una valorizzazione delle stesse collettività che li ospitano.

 








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