2015-07-23 14:19:00

Comunità Sant'Egidio: tour solidale dei giovani in Calabria


Parte oggi il “Sant’Egidio on the road”, un tour della solidarietà che porterà i giovani romani della Comunità di Sant’Egidio in 12 località della Calabria. 10 giorni di percorso per promuovere, con diverse iniziative, valori come amicizia e gratuità. Due gli appuntamenti principali di questa terza edizione: il 25 e il 26 luglio a Briatico, l’evento: “Amici dei poveri e della pace in Calabria a Convegno” per promuovere idee solidali e, il 28 luglio, la preghiera al porto di Reggio Calabria per le vittime dell’immigrazione. Ma perché un tour proprio in questa regione? Adriana Masotti lo ha chiesto ad Alessandro Moscetta, uno dei responsabili giovani di Sant’Egidio per Roma e Calabria:

R.  – La Calabria per due motivi: il primo, perché noi qua a Roma abbiamo incontrato e incontriamo sempre tanti studenti fuori sede calabresi. E alcuni di loro, che hanno scelto per vari motivi di tornare dopo gli studi in Calabria, hanno chiesto di portare l’esperienza di Sant’Egidio anche nella loro terra. E secondo, perché abbiamo sentito il bisogno di portare un po’ quella energia di speranza che viviamo noi con Sant’Egidio, speranza poi anche di Papa Francesco direi, in questa terra perché chi vive qua ha bisogno di non essere rassegnato.

D. – Perché questo è un po’ il clima in cui andate a incontrare le persone... che cosa avete potuto constatare?

R. – Io direi questo: c’è sempre una sottile linea del “non si può fare”, nel senso che “è complicato”, “quelli che stanno qua non gli va di fare niente”, “sono rassegnati” ecc… C’è ovviamente la criminalità che se provi a fare una cosa un po’ più grande, interviene; c’è la crisi economica, la gente è depressa, spesso vengono commissariati i comuni e quindi è anche difficile trovare gli interlocutori istituzionali. Tutto questo comporta un senso di rassegnazione. Questo è quello che noi notiamo di più. Al contrario poi nell’incontro noi ci accorgiamo, felicemente, che c’è gente che ha voglia di fare. Sono soprattutto bravi sacerdoti o bravi professori che vogliono continuare a lottare per motivare parrocchiani, soprattutto i giovani a vivere per gli altri, trovando in questo anche un miglioramento per la loro regione.

D. – Saranno 12 le località che voi visiterete in questo tour portando sempre un’iniziativa, qualcosa di nuovo, che cosa ad esempio?

R. - Il nostro scopo è quello di mettere delle basi non di Sant’Egidio, ma delle basi di alcuni valori come la gratuità, la solidarietà, anche l’idea di prendersi l’impegno di fare qualcosa seriamente con incontri, con convegni, con preghiere dedicate alla pace, con attività di volontariato e di amicizia con i poveri e di servizio ai poveri. I due eventi principali saranno la preghiera martedì 28 luglio a Reggio Calabria al molo del porto, luogo dove sbarcano quasi quotidianamente persone che vengono da questi viaggi nel Mediterraneo, quindi quelli che sopravvivono, dove Sant’Egidio sta diventando un coordinatore di varie realtà, insieme alla Caritas locale, dell’accoglienza delle persone che arrivano nel nostro Paese. L’altra iniziativa importante che vivremo il weekend del 25-26 luglio è questo appuntamento: “Amici dei poveri e della pace in Calabria a Convegno” dove varie realtà e vari rappresentanti di Sant’Egidio in Calabria e di altre associazioni si incontreranno per riflettere e avere anche prospettive su come costruire dentro questa regione, un mondo un po’ più umano, un po’ più solidale e soprattutto con un po’ più di speranza.

D. – Come vivono i giovani, i giovani romani, questo tour?

R. – La pima parola è “entusiasmo”, perché c’è l’idea di andare un po’ all’avventura però un’avventura che costruisce. C’è entusiasmo, c’è voglia di testimoniare, c’è voglia di toccare il cuore, di portare amicizia, di portare gioia e anche far capire che nella vita vivere per gli altri non è una negazione di tempo o di arricchimento ma è anzi il contrario: è qualcosa che ti dà di più nella vita.








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