Per la Grecia prosegue il difficile cammino di risoluzione della crisi che le fa rischiare l'uscita dall'euro. Oggi nuovo voto in Parlamento per le altre riforme concordate con creditori e vertici europei per garantire la stabilizzazione dei conti del Paese e ottenere un nuovo programma di aiuti del Fondo Salva Stati. Intanto l'agenzia Standard & Poor's ha alzato il rating del paese. Il servizio Paola Simonetti:
La Grecia ancora una volta alla prova del Parlamento con il nuovo difficile voto oggi sul secondo pacchetto di misure indispensabile per avviare immediatamente i negoziati con la ex Troika ed ottenere, entro il 20 agosto, il programma di aiuti del Fondo Salva Stati pari a 3,2 mld. Un cammino parlamentare accidentato per il governo Tsipras che vede defezioni di deputati e i malumori dei cittadini. Dopo l'aumento dell'Iva dal 13 al 23% ora sul piatto l'adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento, la revisione del codice di procedura civile per velocizzare i processi e tagliare i costi. Slitta ancora, invece, il provvedimento sulle le baby pensioni. Un timido segnale positivo arriva per Atene dalla decisione dell'agenzia Standard & Poor's di alzare il rating della Grecia a CCC+ da CCC-. L'agenzia sottolinea che il rischio che il Paese lasci l'area euro e' inferiore al 50%. Ma intanto nel Paese ellenico ci si prepara a manifestare: oggi sindacati di funzionari pubblici hanno già indetto proteste di piazza in concomitanza con il voto, mentre le forze di polizia anti-sommossa si preparano a nuovi scontri.
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