2015-07-22 14:12:00

Nigeria: appello mons. Kaigama per costruzione del bene comune


Un appello alla conversione dei cuori ed all’assunzione delle proprie responsabilità di cittadini della Nigeria: questo il fulcro dell’omelia pronunciata, nei giorni scorsi, dal mons. Ignatius Kaigama, presidente della Conferenza episcopale nigeriana (Cbcn), nel corso di una Messa con ordinazione sacerdotali presieduta a Jos. In particolare, il presule ha esortato i fedeli a non aspettare che il governo risolva tutti  i problemi del Paese, ma ad impegnarsi in prima persona per il bene comune.

Il vero cambiamento parte dalla conversione del cuore
“Molti nigeriani – ha spiegato mons. Kaigama – spesso dimenticano le proprie responsabilità personali e danno la colpa al governo per ogni cosa”, ma non è possibile una “trasformazione istantanea o magica del Paese” senza che “le persone di buona volontà facciano sacrifici, a livello personale, e collaborino con lo Stato” in vista dello sviluppo della nazione. “Credo – ha aggiunto il presule – che la parola ‘cambiamento’ nel vocabolario nigeriano oggi si riferisca non solo alla trasformazione economica, ma anche alla conversione del cuore, ad un nuovo modo di pensare e di agire, mettendo a frutto i talenti di ciascuno in nome del bene comune, rispettando la vita e la proprietà di ogni nigeriano, comportandosi da cittadini disciplinati, usando le risorse nazionali in modo equo ed a favore di tutti”.

Tutti collaborino alla costruzione del bene comune
Prendendo spunto, poi, dal passo biblico in cui Mosè viene aiutato da settanta anziani di Israele (Numeri 11), l’arcivescovo nigeriano ha ribadito che “affinché il governo o la Chiesa abbiano successo, i responsabili devono essere aiutati e supportati” da tutti: nel caso della Chiesa, in particolare, “che si tratti di evangelizzazione o della costruzione di una nuova Cattedrale, tutti devono collaborare ed essere coinvolti, in modo appassionato, nel progetto”.

Prendersi cura del Creato e tutelare l’ambiente
Infine, il presidente della Cbcn ha citato l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, ribadendo “la necessità di prendersi cura del Creato e proteggere l’ambiente, poiché l’amore non riguarda solo le persone, ma anche la natura”. (I.P.)








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