2015-07-23 08:01:00

Colloquio tra Obama e Erdogan per coordinare la lotta all’Is


“Lotta comune contro lo Stato islamico e una azione coordinata per dare sicurezza e stabilità ad Iraq e Siria”. Sono gli intenti espressi in un colloquio telefonico tra presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan. Intanto non si fermano i raid della coalizione internazionale e le violenze dei jihadisti nelle aree occupate dal 'Califfato'. Marco Guerra:

Interrompere il flusso di 'foreign fighters' che transitano dalla Turchia per unirsi al sedicente Stato Islamico e rendere più sicura la frontiera turca con la Siria. Su questo punti si è registrata la maggiore convergenza tra Obama e Erdogan, che hanno parlato anche delle soluzioni per la crisi siriana e della situazione in Iraq. La telefonata giunge due giorni dopo l'attentato nella città frontaliera turca di Suruc, dove un jihadista kamikaze ha ucciso almeno 32 giovani attivisti socialisti pro-curdi. Un attacco che ha scatenato nuova fiammata di tensioni. Ad Istanbul le proteste sono sfociate in scontri e decine di arresti. Mentre il Pkk ha rivendicato l’uccisione di due poliziotti turchi come vendetta del massacro di Suruc che – secondo ambienti curdi – sarebbe stato portato a termine da miliziani dell’Is con la complicità del governo di Ankara. Intanto in Siria, almeno 12 civili hanno perso la vita in bombardamenti aerei di Damasco su villaggi controllati dallo Stato Islamico. Negli ultimi 10 giorni i raid governativi sulle province settentrionali hanno ucciso oltre 130 civili. Infine a Baghdad, in Iraq, due distinti attacchi con autobombe contro mercati di quartieri popolari hanno ucciso almeno 26 persone, ferendone 58.

 

 

 








All the contents on this site are copyrighted ©.