2015-07-23 20:05:00

Crocetta: quell'intercettazione non c'è, non mi dimetto


“Non posso dimettermi, tutti sanno che quella intercettazione non c'è”. Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, nel suo atteso e sofferto intervento di oggi all'Assemblea regionale. Intanto il ministro della Giustizia Orlando avvia verifiche sulla presunta telefonata tra lo stesso Crocetta e il suo medico Matteo Tutino che secondo il settimanale “L'Espresso” avrebbe pesantemente tirato in ballo Lucia Borsellino, che si era dimessa da assessore regionale subito dopo l'arresto di Tutino. Servizio di Giampiero Guadagni:

E' un vero e proprio contrattacco quello portato oggi dal governatore siciliano Crocetta. Al centro naturalmente la controversa vicenda del colloquio telefonico  con il suo medico Matteo Tutino, primario dell'ospedale palermitano Villa Sofia, arrestato nelle settimane scorse per truffa, falso e peculato. Secondo quanto rivelato dal settimanale L'Espresso, Tutino avrebbe detto: Lucia Borsellino va fermata e fatta fuori come suo padre. Parole alle quali Crocetta non avrebbe ribattuto nulla. Crocetta respinge con forza accuse e richieste di dimissioni. L'attacco al presidente della Regione, afferma, diventa l'attacco al popolo siciliano. E ai deputati dell'assemblea dice: prima facciamo le riforme più importanti, poi senza diktat romani decidete voi il futuro della legislatura. La procura di Palermo intanto conferma: quell'intercettazione non esiste, le registrazioni a disposizione dipingono semmai un clima di ostilità nei confronti di Lucia Borsellino. Il legale di Crocetta annuncia una causa nei confronti dell'Espresso, con richiesta di 10 milioni di danni. La direzione del settimanale replica: può essere l'occasione per comprovare la nostra piena correttezza e fare definitiva chiarezza.








All the contents on this site are copyrighted ©.