2015-07-23 15:56:00

Orlando: per meno recidive si' al reinserimento dei detenuti


Sempre più misure alternative al carcere per facilitare il reinserimento dei detenuti. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando conferma questo obiettivo per gli Stati generali dell’esecuzione penale avviati il 19 maggio. Sono sempre più frequenti i progetti per valorizzare le competenze dei detenuti, ma sono ancora troppo poco rispetto alle reali esigenze. Alessandro Guarasci:

Le situazioni difficili, drammatiche ci sono ancora, ma oggi le carceri italiane sono un più vivibili di un tempo. In circa due anni e mezzo siamo passati da 66mila detenuti ai 52mila attuali, per una capienza di 49 mila posti. Per il ministro della Giustizia Andrea Orlando bisogna puntare sempre più sulla riabilitazione:

“Noi siamo tra i Paesi che spendono di più in Europa per l’esecuzione della pena -  spendiamo quasi 2 miliardi di euro, una cifra considerevole – e siamo tra i Paesi che hanno il tasso di recidiva più alto. Quindi anche questa promessa di sicurezza attraverso l’utilizzo prevalente, esclusivo del carcere e in un certo modo di concepire il carcere, non ha prodotto i risultati che erano stati promessi, anzi ha prodotto il contrario”.

E allora, la via privilegiata è il recupero. Tra chi segue questo percorso la recidiva è del 10%, contro il 70% di chi invece in carcere non fa nulla. Dunque, lavoro, formazione, e anche arteterapia nel carcere di Bollate, vicino a Milano. Il nodo sono sempre le risorse. Santi Consolo, Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria:

“Più di 700 progetti, presi in carico dalla nostra Direzione generale beni e servizi e dalla Cassa delle ammende per i relativi finanziamenti e che si auspica che tutto questo possa essere esitato entro la fine dell’anno”.

Il prossimo passo del Parlamento è una delega al governo sull'ordinamento penitenziario.








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