2015-07-25 14:11:00

Malawi, i vescovi: tecnologia non distrugga relazioni umane


“Come usare la tecnologia per restare in contatto gli uni con gli altri? E come genitori ed educatori possono aiutare bambini e ragazzi a vivere responsabilmente nel mondo digitale?”: parte da queste due domande la riflessione che mons. Martin Mtumbuka, responsabile delle Comunicazioni sociali per la Conferenza episcopale del Malawi, ha diffuso in vista della 49.ma Giornata delle comunicazioni sociali che, a livello locale, nel Paese, si celebreràa domenica prossima, il 26 luglio.

Tecnologia essenziale alla vita sociale, ma attenzione all’uso sbagliato
Nel documento, il presule prende spunto dal tema scelto da Papa Francesco per la Giornata, ovvero “Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”. Mons. Martin Mtumbuka scrive: “Secondo alcuni studi, il Malawi è uno dei Paesi la cui popolazione ha adottato velocemente l’uso delle tecnologie, in particolare di computer e telefoni cellulari”, divenuti “parte essenziale della vita politica, sociale ed economica di molti abitanti, nelle zone sia urbane che rurali”. Tuttavia, mons. Mtumbuka evidenzia anche segnali non incoraggianti, come il clima di sospetto che si crea tra marito e moglie che spesso non hanno accesso al computer del coniuge, oppure il tempo eccesivo che i giovani trascorrono sui dispositivi mobili, trascurando lo studio e con il rischio di accedere a materiale pornografico.

Allarme per quei sacerdoti troppo distratti dai nuovi media
Non solo: il presule punta il dito anche contro “alcuni sacerdoti, religiosi e religiose che cedono all’uso sbagliato di queste tecnologie, ad esempio prestando loro attenzione durante la celebrazione della Messa o durante i pasti, invece di dedicarsi alla vita comunitaria”. “Se coloro che hanno rinunciato a tutto per seguire e servire Cristo si comportano così – si domanda il vescovo del Ghana – come possono essi aiutare le famiglie ed i giovani ad imparare l’uso corretto della tecnologia?”.

Famiglia sia luogo privilegiato di incontro con Dio
Di qui, il richiamo a fare della famiglia “un luogo privilegiato di incontro con Dio”, “una scuola i cui membri imparano a comprendere ed a perdonare le debolezze degli altri”, cercando di usare i nuovi media “in modo davvero cristiano”, così da “vivere una felice vita familiare, vicina a Dio”. “Le nuove tecnologie – è l’appello conclusivo di mons. Mtumbuka – non ci sottraggano tempo per la famiglia e per Dio e non ci allontanino dall’adempiere al nostro dovere di educare alla vita”. (I.P.) 








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