2015-07-25 19:50:00

Obama in Kenya: Africa, motore della crescita globale


Africa, “motore della crescita globale”. È entrato nel vivo il viaggio di Barack Obama in Kenya ed Etiopia, con la tappa a Nairobi in cui il presidente statunitense ha voluto regalare un’iniezione di fiducia al continente che lo ospita per la quarta volta da quando è alla Casa Bianca. Ma Obama ha parlato anche di corruzione, discriminazioni e guerre. Il servizio di Giada Aquilino:

“L'Africa è in marcia”, è una delle aree “in più rapida crescita al mondo”. Se n’è detto certo Barack Obama, aprendo a Nairobi il Vertice globale degli imprenditori. Poi l’incontro bilaterale col presidente Uhuru Kenyatta, che ha centrato l’attenzione sulla sicurezza nel Paese, da anni obiettivo di sanguinosi attentati da parte degli estremisti islamici somali al Shabaab. Obama, nella conferenza stampa congiunta, ha esortato le autorità kenyane ad aprirsi alla condivisione delle informazioni d’intelligence, assicurando al contempo che Washington e Nairobi sono unite “nella lotta al terrorismo” e invitando inoltre a fermare la corruzione, vista come uno dei maggiori impedimenti per lo sviluppo locale. Quindi, in un Paese dove l’omosessualità è punita per legge e dopo recenti polemiche innescate da dichiarazioni del vice presidente William Ruto, Obama ha aggiunto che “lo Stato non dovrebbe discriminare le persone in base all’orientamento sessuale” e tutti vanno considerati “in modo uguale dalla legge”: “come afroamericano negli Stati Uniti - ha spiegato - ho sofferto sulla mia pelle quello che succede quando le persone vengono trattate in modo diverso per la legge”. Ha poi giudicato “non credibili” le elezioni presidenziali in Burundi, con un terzo mandato al presidente Pierre Nkurunziza, appellandosi “al governo e all'opposizione” di Bujumbura affinché “si ritrovino in un dialogo che conduca a una soluzione politica della crisi” in corso da quattro mesi. Invocata pure la fine della “spaventosa” guerra civile in corso dal dicembre 2013 in Sud Sudan. Il capo della Casa Bianca era atterrato ieri nella terra che diede i natali al padre, ritrovando subito le proprie radici: un abbraccio con la sorella Auma, poi a cena con la nonna Mama Sarah.








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