2015-07-25 14:12:00

Tunisia: sì alla legge antiterrorismo, torna la pena di morte


Dopo 25 anni di moratoria, in Tunisia torna la pena di morte per alcuni reati. Lo prevede la nuova legge antiterrorismo e contro il riciclaggio del denaro sporco, votata la notte scorsa dal Parlamento riunito in seduta plenaria. Tre i giorni di dibattito, alla fine dei quali la norma è passata con 174 voti a favore, 10 astenuti e nessun voto contrario. Il provvedimento era stato annunciato subito dopo la strage di Sousse dove, il 26 giugno scorso, in un attacco jihadista, rimasero uccise 38 persone, la maggior parte delle quali turisti stranieri, ma anche a seguito dell’attacco il 18 marzo al museo del Bardo di Tunisi, con 24 morti.

La pena capitale si prevede che verrà applicata per chiunque "consapevolmente uccida qualcuno godendo di tutela internazionale", un riferimento a diplomatici o funzionari di agenzie internazionali, e anche per chi commetta stupri nel corso di azioni di terrorismo.

Critiche alla legge sono arrivate dalle organizzazioni di difesa dei diritti umani tunisine, soprattutto per la possibilità concessa alle forze dell’ordine di trattenere un sospetto per 15 giorni senza l’assistenza di un legale, o senza essere portato davanti a d un giudice. Proteste anche per la mancata chiara distinzione tra manifestazioni di protesta e atti di terrorismo. Il rischio, denunciano le opposizioni, è che si soffochino i movimenti popolari. Per il premier Habib Essid, al contrario, il provvedimento faciliterà il compito di polizia, militari e magistratura. 








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