Un guidatore su dieci sotto effetto di alcool e droghe

Al via il primo fine settimana di esodo, con situazioni di traffico critiche su tette le principali autostrade e sulle statali. Anas e Polizia Stradale hanno lanciato un appello alla prudenza. E per evitare incidenti, in questi giorni sono aumentati i controlli, visto che un guidatore su dieci viaggia o sotto l’effetto di droghe o di alcool. Alessandro Guarasci:

Con l’esodo estivo torna il tema della sicurezza sulle due o quattro ruote. Nel 2014 ci sono stati 174 mila incidenti, in calo da una decina d’anni a questa parte. Come sono in calo i morti: 3330, ma comunque troppi. Più educazione, ma anche più repressione se si considera che, secondo la Polstrada, un automobilista su dieci viaggia sotto l’effetto di droghe o alcool. Un problema che riguarda non solo i giovani. Giordano Biserni, presidente dell’associazione Amici della Polizia Stradale:

“Noi siamo sotto tiro da parte di un insieme di ricorsi che vedono accolte situazioni veramente imbarazzanti. Faccio l’esempio dell’etilometro. Ormai siamo di fronte ad archiviazioni di guida in stato di ebbrezza perché il soggetto è stato misurato in una località che aveva più del 90 per cento di umidità o perché era troppo freddo di inverno o perché ha ingerito colluttori”.

Quello che preoccupa sono i casi di pirateria stradale: oltre mille. E sono troppi i provvedimenti fermi in Parlamento. E il caso della legge sull’omicidio stradale o dell’ergastolo della patente per chi ha provocato gravi incidenti. Ancora Biserni:

“La politica ha il passo molto lento. Ci ha messo quattro anni per poter approvare il provvedimento sull’omicidio stradale approvato il 10 giugno scorso al Senato, ora deve andare alla Camera. Nel frattempo apprendiamo che un prefetto di una provincia meridionale ha dato disposizioni agli agenti di non ritirare più la patente a chi viaggia con valore alcolemico fra 0,8 e 1,5 perché poi molti giudici archivierebbero, quando la legge impone il ritiro della patente. L’attenzione su questi aspetti non è quella che noi ci attendiamo”.