È scontro aperto ormai tra la Turchia e le milizie curde del Pkk. Due militari di Ankara sono rimasti uccisi e altri quattro feriti per l'esplosione di un'autobomba a Lice, nella provincia sudorientale di Diyarbakir, a maggioranza curda. Al momento non c'è alcuna rivendicazione, ma l'attacco fa seguito ai raid di venerdì e sabato compiuti dall’aviazione turca contro le postazioni dei curdi nel Nord dell'Iraq e contro quelle del sedicente Stato Islamico in Siria. I bombardamenti hanno spinto i vertici del Pkk a dichiarare finita la tregua che durava dal 2013. “Queste operazioni continueranno finché ci sarà una minaccia contro la Turchia", ha fatto sapere il premier, Ahmet Davutoglu. Nella morsa che si stringe intorno al Pkk, oltre alle centinaia di arresti, è arrivata anche la censura a una decina tra i principali siti di informazione vicini ai ribelli curdi. Intanto, la Casa Bianca ha espresso il suo plauso per gli aumentati sforzi della Turchia nella lotta contro l'Is e ha definito il Pkk una organizzazione "terrorista". La dichiarazione è stata fatta da un funzionario della presidenza Usa, al seguito del presidente Obama in visita in Kenya.
Siria, discorso di Assad alla tv
E oggi è tornato a parlare anche il presidente siriano
Bashar Assad che, in un discorso alla tv di Stato, ha affermato che il suo esercito
si trova a corto di uomini e che potrebbe cedere alcune posizioni per tenerne altre
di maggior importanza strategica nella guerra contro i ribelli. Assad ha quindi sostenuto
che ci sono Stati stranieri che sostengono sempre di più gli insorti e che la "resistenza
libanese" combatte al fianco dell'esercito siriano. Quindi, per Assad, parlare di
una soluzione politica del conflitto è “vuoto” e “senza senso”. Infine si segnala
il monito lanciato dal ministero degli esteri iraniano che ha chiesto alla Turchia
di rispettare la sovranità territoriale della Siria. "Ogni azione che porti a indebolire
i governi nazionali può, come effetto, incoraggiare i terroristi a realizzare le loro
azioni criminali", ha detto un portavoce della diplomazia di Teharan. (M.G.)
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