2015-07-27 13:07:00

Farmaci salvavita a basso costo: allarme Msf per negoziati Pacifico


Saranno tra le questioni più delicate da affrontare al vertice dei Paesi del Pacifico dedicato alla cosiddetta Trans-Pacific Partnership (Tpp), in corso fino a venerdì sull'isola di Maui, nelle Hawaii: si tratta delle discussioni sui periodi di monopolio per i nuovi farmaci salvavita, che rientreranno nel dibattito più ampio dedicato ai negoziati per una liberalizzazione degli scambi commerciali tra Stati Uniti e altri 11 Paesi dell’area, tra cui Australia, Canada, Giappone e Messico. Alcune disposizioni relative al mercato farmaceutico rischiano infatti di “mettere in pericolo la salute di milioni di persone nei prossimi decenni”, denuncia Medici Senza Frontiere. L’accordo, secondo l’organizzazione, potrebbe rafforzare, prolungare e creare nuovi monopoli su brevetti e normative per i prodotti farmaceutici, con il risultato di aumentare il prezzo dei farmaci e ridurre le potenzialità di un sistema concorrenziale in grado di abbassare i prezzi. Ce ne parla Stella Egidi, responsabile medico di Msf Italia, intervistata da Giada Aquilino:

R. – Di fatto riguarda tutta una serie di prodotti commerciali - e quindi tutta una serie di regolamentazioni - che include però anche i prodotti farmaceutici, tutelando sostanzialmente le grosse industrie farmaceutiche, a svantaggio invece dei prodotti generici, che sono invece quelli a più basso prezzo e su cui fanno affidamento governi, programmi nazionali, ma anche organizzazioni come la nostra per poter fornire cure e trattamenti in particolare in Paesi a basse risorse.

D. – In sostanza, perché si minerebbe l’accesso ai farmaci a prezzi contenuti?

R. – Per due motivi. In primo luogo, perché questo trattato prevede la protezione di un fenomeno che in gergo chiamiamo “evergreening”, che è la pratica con la quale le case farmaceutiche rinnovano i brevetti che hanno sui farmaci, sostanzialmente proponendo per il brevetto nuove formulazioni di vecchi farmaci: presentano cioè delle piccole modifiche rispetto al farmaco vecchio, senza però aumentarne i benefici. Di fatto si tratta dello stesso farmaco che viene riproposto in una veste leggermente diversa, quindi senza benefici per i pazienti, ma garantendo invece profitti alla casa produttrice. E in secondo luogo, l’altro fattore è la tutela dei dati clinici: il trattato prevede che, per dodici anni, i dati di ricerca clinica su cui è stato sviluppato un prodotto farmaceutico non possano essere utilizzati da altre case farmaceutiche - e quindi da quelle dei generici - per poter produrre lo stesso farmaco in forma generica. Questo comporterebbe che ogni singola casa farmaceutica generica dovrebbe ricominciare da capo tutto il processo di ricerca clinica prima di poter produrre un farmaco.

D. – Stiamo parlando di farmaci salvavita: quali malattie andrebbero a riguardare?

R. – Uno spettro amplissimo di malattie: Hiv/Aids, tubercolosi, ma anche patologie quali leucemie e tumori. Per cui veramente questo rischierebbe di avere un impatto devastante su un enorme raggio di condizioni patologiche, quindi di riguardare milioni e milioni di persone.

D. – Decisioni prese nell’area del Pacifico potrebbero poi avere in qualche modo una ricaduta anche in altre zone del mondo, come ad esempio in Africa?

R. – Assolutamente sì. In primo luogo, perché questo Trattato riguarda gli Stati Uniti ed altri undici Paesi che sono in negoziazione: tra questi ci sono il Perù, il Messico, la Nuova Zelanda, l’Australia ed altri. Quindi questi Paesi sarebbero essi stessi in primo luogo coinvolti dalle conseguenze di questi accordi. Lo sarebbero anche in via indiretta, in quanto produttori di farmaci generici, perché queste imposizioni comporterebbero pure difficoltà dei Paesi produttori di generici a commercializzarli rispetto a Paesi terzi. Ed inoltre c’è anche la possibilità infausta che questo trattato rappresenti un precedente che venga poi copiato in futuro per ulteriori intese commerciali, che quindi vadano a ricalcare questo per quanto riguarda le condizioni imposte sulla vendita dei prodotti farmaceutici. 








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