2015-07-30 10:48:00

Festival di Venezia. Barbera: mostra innovativa e coraggiosa


Presentata ieri mattina a Roma da Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, e Alberto Barbera, direttore, la 72.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che si svolgerà al Lido veneziano dal 2 al 12 settembre. 55 sono i film presenti nelle varie sezioni e molte sono le novità tra i nomi degli autori invitati e i paesi di provenienza. Il servizio di Luca Pellegrini:

Un’assoluta varietà di titoli, autori, forme, stili, contenuti e paesi. Perché mai come oggi il cinema è in veloce cambiamento, una geografia mobile. Allora, ecco una grande libertà tra i film in concorso e fuori, anche nella ricerca degli autori, molti alla loro opera prima. Quattro sono gli italiani nella sezione competitiva principale: Bellocchio, Gaudino, Guadagnino, Messina. Ottima rappresentanza del cinema americano e tanti felici ritorni. Alberto Barbera, direttore della Mostra veneziana, trova tre aggettivi per descriverla:

“Sorprendente, innovativa, anche un po’ coraggiosa, nel senso che è una mostra che sceglie di percorrere un crinale sottilissimo, molto difficile, perché non è contro il mercato, ma non asseconda neanche le aspettative più banali e scontate del mercato stesso. Per cui, c’è di tutto: tante prime di film americani in uscita, con grandi cast, destinati al grande pubblico e, all’opposto, piccoli film, quasi sperimentali, destinati invece ad un pubblico, ovviamente, più di cinefili, appassionati e anche intenditori. In mezzo c’è tutta la varietà del cinema di oggi. Forse, per la prima volta, il programma del Festival copre uno spettro così ampio di forme, di contenuti, di Paesi. Ci sono, soltanto nel concorso, sedici autori che non sono mai stati in competizione a Venezia. Quindi, davvero un grande rinnovamento. E’ inevitabile, però, per certi versi, perché non possiamo più aspettarci di trovare, nella programmazione di un Festival, i soliti nomi che conosciamo e che ci rassicurano. Dobbiamo adattarci al fatto che per un po’ di tempo dobbiamo fare i conti con autori sconosciuti o poco conosciuti, che magari diventeranno i punti di riferimento di domani, ma che oggi non lo sono ancora”.

Nessun tema, quest’anno, ma una tendenza: attingere dalla realtà, della storia e della cronaca, per raccontare fatti veri e squarci di vita. La sezione dei documentari fuori concorso è ricchissima. Con una importante novità:

“E’ la prima volta che c’è un documentario prodotto dalla Città del Vaticano a Venezia. Il Centro Televisivo Vaticano ha deciso di produrre un film sulle Guardie Svizzere; ha scelto un regista, che è Gianfranco Pannone, e gli ha dato carta bianca: gli ha consentito di accedere per molti mesi alle segrete del Vaticano, per seguire la vita quotidiana di un gruppo di giovani reclute delle Guardie Svizzere. E ne è venuto fuori naturalmente un film, per molti versi, inaspettato e sorprendente”.








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