2015-07-31 14:30:00

Giappone: Coe a Hiroshima e Nagasaki per 70.mo bomba atomica


Una delegazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Coe), composta da rappresentanti dei 7 Paesi chiamati a decidere sulla messa al bando delle armi nucleari, si recherà in questi giorni in pellegrinaggio a Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, per commemorare il 70.mo anniversario dei bombardamenti atomici del 6 e 9 agosto 1945. L’iniziativa rientra nell’ambito dei Pellegrinaggi di giustizia e pace del Coe organizzati con l’obiettivo di promuovere l’impegno per cause comuni e allo scopo di fare emergere l’autentica vocazione della Chiesa a denunciare conflitti, ingiustizie e sofferenze. Dalla Germania, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Giappone, Norvegia, Pakistan e Paesi Bassi giungeranno nelle due città nipponiche vescovi e pastori per incontrare sopravvissuti, leader religiosi ed esponenti del governo. Al rientro rivolgeranno appelli all’azione, chiedendo in particolare ai rispettivi governi un rinnovato impegno internazionale perché venga disposta l’interdizione formale delle armi nucleari.

L’appello del Coe al disarmo nucleare accolto in 113 Paesi
Sono già 113 i Paesi che hanno rilanciato l’appello promosso dal Consiglio Ecumenico delle Chiese, mentre “40 governi contano ancora su armamenti nucleari, 9 Stati possiedono arsenali atomici ed altri 31 sono disposti a lasciare che gli Stati Uniti ne usino per loro conto” ha affermato Mary Ann Swenson, vescovo della Chiesa metodista unita degli Stati Uniti, vicepresidente del Comitato centrale del Coe che guiderà la delegazione in Giappone. “Invitiamo i cristiani del mondo intero a unirsi nella preghiera in occasione di questo pellegrinaggio” ha detto ancora Mary Ann Swenson.
 
Ancora oggi 70 governi a favore delle armi atomiche
“Questo pellegrinaggio terminerà con una critica morale e spirituale sul dilemma posto 70 anni fa ai governi che continuano ancora oggi a fare affidamento sulle armi nucleari – ha dichiarato Isabel Apawo Phiri, segretaria generale associata del Coe –. Il nostro obiettivo è di aiutare il mondo politico a cogliere questa occasione unica per mettersi in sintonia con la maggioranza dell’opinione pubblica e per impegnarsi a favore del bene comune”.
 
La delegazione del Coe che si recherà in Giappone
Della delegazione del Coe che giungerà in Giappone fanno anche parte il pastore Chang Sang (Chiesa presbiteriana della repubblica di Corea e presidente del Coe per l’Asia); il vescovo Heinrich Bedford-Strohm (presidente della Chiesa evangelica di Germania); il pastore Baekki Heo (Chiesa cristiana coreana in Giappone); l’arcivescovo Nathaniel Uematsu (Comunione anglicana del Giappone); il vescovo Tor Jorgensen (Chiesa di Norvegia); la pastora Karin van den Broeke (Chiesa protestante dei Paesi Bassi); il vescovo Samuel Azariah (Chiesa del Pakistan); il pastore Stephen Sidorak (responsabile ecumenico della Chiesa metodista unita degli Stati Uniti e membro della Ceai); Peter Prove (direttore della Ceai); Jonathan Frerichs (esperto del Coe). Tutti i Paesi dai quali provengono – con l’eccezione del Pakistan che dispone di un proprio arsenale atomico – si sono formalmente impegnati a favore del disarmo nucleare, ma continuano ad affidarsi a quelle stesse armi che tanta distruzione hanno provocato 70 anni fa a Hiroshima e Nagasaki e che ancora oggi sono una minaccia per l’umanità. (T.C.)








All the contents on this site are copyrighted ©.