2015-08-01 10:12:00

Inghilterra e Galles, tutela minori: 95% parrocchie ha supervisore


Oltre il 95 per cento delle parrocchie cattoliche di Inghilterra e Galles ha almeno un rappresentante preposto a monitorare la sicurezza dell’ambiente in cui vivono i minori, in modo da garantire che esso sia esente da rischi di abusi e violenze di qualsiasi tipo: è quanto emerge dal rapporto annuale della National Catholic Safeguarding Commission, organismo indipendente dell’episcopato creato nel 2008. Prosegue così - riferisce l’agenzia Sir - l’impegno della Chiesa per rispondere alla sfida della sicurezza e della protezione dei minori.

Monitoraggio a tappeto su tutto il territorio
Questo rapporto, afferma Chris Pearson, presidente della National Catholic Safeguarding Commission, “evidenzia in pieno il lavoro della commissione ed è solo un’istantanea dei risultati raggiunti nel corso dell’ultimo anno. Ci stiamo muovendo - prosegue - verso un approccio molto più coerente e sensibile, in risposta alle vittime e ai sopravvissuti di abusi”. Il dossier evidenzia un lavoro di monitoraggio e prevenzione a tappeto su tutto il territorio. La percentuale di parrocchie senza un responsabile per la sicurezza dei minori, infatti, è scesa al di sotto del 5 per cento.

Nel 2014, denunciati 79 casi di abusi sui minori, riferibili ad anni passati
Nel 2014 sono state settantanove le denunce di abusi sui bambini, nella stragrande maggioranza dei casi riferibili ad anni passati. Esse hanno coinvolto 118 vittime, con 83 indagati. Il numero delle denunce evidenzia uno stato di allerta molto alto, ma anche l’imperativo a non abbassare la guardia visto che il trend registrato nel corso degli ultimi anni è sostanzialmente costante: nel 2013 le denunce erano state ottantuno e nel 2010 si toccò il picco di novantadue.

Ascoltare ed aiutare le vittime, grazie ad una formazione adeguata
“La sfida più sentita è stata di metterci in ascolto e andare incontro ai sopravvissuti” dice Danny Syullivan, che ha guidato la Commissione fino ad oggi. Un impegno che non può essere improvvisato: per questo l’organismo ha lanciato quest’anno gratuitamente sul territorio un programma e-learning rivolto ai membri della comunità cattolica. L’intento è di dare a tutti l’opportunità di una formazione che possa far approfondire la comprensione del fenomeno e sviluppare buone pratiche. (I.P.)








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