2015-08-01 14:25:00

Quindicina dell'Assunta in comunione con le Chiese d'Oriente


Celebrare insieme alle Chiese orientali di rito bizantino quella che viene chiamata “la Piccola Quaresima della Madre di Dio”: è la cosiddetta Quindicina dell’Assunta che a Roma inizia questo sabato sera alle 21.30 nella Basilica Santa Maria in Via Lata, con salmi canti e preghiere. Il 14 agosto la Quindicina sarà conclusa con una veglia di preghiera presieduta dal vescovo ausiliare Matteo Zuppi. Su questa liturgia ascoltiamo padre Ermanno Toniolo dei Servi di Maria, intervistato da Marina Tomarro:

R. – Inizia il mese mariano per antonomasia delle Chiese bizantine, che è centrato sulla Solennità dell’Assunta, che per loro è la Pasqua di Maria, della Madre di Dio. Perciò hanno un periodo di preparazione che si chiama la “Piccola Quaresima”: 14 giorni di austero digiuno, di preghiere, di canti, di suppliche alla Madre di Dio, seguito poi da altri giorni di celebrazioni festive, che chiudono – per così dire - il mese di agosto e l’anno liturgico bizantino. E’ importantissimo tutto questo: è la festa più sentita: la Quindicina cosiddetta dell’Assunta è un punto cardine delle Chiese bizantine. Dico però, che non è solo delle Chiese bizantine, ma anche di tutte le altre Chiese orientali che hanno sempre celebrato quesat festa come solennissima, come la festa delle feste: questa è la festa per antonomasia dell’Oriente.

D. – Questa liturgia mariana unisce Oriente ed Occidente…

R. – Questa liturgia mariana l’Oriente la vive, l’Occidente la importa. Siamo anche noi – per così dire – tentati di respirare con i due polmoni, per poter cantare con gli stessi canti, implorare la stessa Madre di Dio, celebrarla con le stesse liturgie; con l’aggiunta però occidentale, perché la struttura liturgica orientale non è quella occidentale. Quindi cosa c’è di fondamentale nell’Oriente? Nell’Oriente, fondamentale è il cosiddetto “canone paracletico”, cioè la paraclisi, l’implorazione, il canone di supplica alla Madre di Dio, che vengono cantati a memoria da tutti, sempre, in tutte le circostanze, ma nel mese di agosto con solennità assoluta. Siamo imploranti figli che alzano le mani, chiedendo, come noi nella Salve Regina: “Rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi, Madre di Dio”.

D. – La figura di Maria quanto è importante nelle Chiese orientali?

R. – E’ fondamentale! Ma possiamo dire non solo per le Chiese orientali: di per sé è fondamentale per tutti, perché Maria è al centro del progetto del Padre, è al centro della redenzione del Figlio, è al centro della Chiesa ed è al centro della vita del mondo. Perché Lei è la Theotókos, la Madre di Dio. In Oriente tutti i grandi dogmi sono nati lì: il dogma della Divina Maternità, nel Concilio di Efeso… Ma non soltanto questo, quanto piuttosto la presenza di Maria è sempre stata costitutiva per tutte le Chiese e per tutte le comunità orientali. Maria è nel cuore dell’Oriente cristiano.

D. – Ci dà qualche suggerimento per prepararci al meglio per questa importante festa mariana?

R. – Loro si preparano con il digiuno e con la preghiera, perché anche queste che noi celebriamo sono preghiere intense e quindi anche noi dobbiamo moltiplicare la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio: questa è una aggiunta in più occidentale. Noi vogliamo metterci alla scuola della Parola di Dio e questa è una occasione grande perché è la grande speranza del mondo è il termine ultimo quando tornerà Gesù, ma la Vergine già glorificata in Cielo splende, come realizzazione ultima del progetto di Dio. Perciò anche noi possiamo alzare lo sguardo a Lei, perché sia – ripeto le parole del Concilio – “segno di certa speranza e di consolazione per tutto il popolo pellegrinante di Dio”.








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