2015-08-01 10:13:00

Perdono di Assisi: migliaia di fedeli alla Porziuncola


Migliaia di pellegrini sono giunti alla Porziuncola per la Solennità del Perdono di Assisi. Stamane la Messa inaugurale, presieduta da padre Michael Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori. Sulla storia del Perdono voluto da San Francesco, ascoltiamo il custode della Porziuncola, padre Rosario Gugliotta, al microfono di Rosario Tronnolone:

R. – Dobbiamo andare al 1216: un momento non certo felice per la vita di Francesco… Sta scrivendo la Regola, trova le prime difficoltà anche con i frati, perché l’Ordine cresce a dismisura. Una notte, qui alla Porziuncola, ha una forte tentazione: molto probabilmente la tentazione è quella di abbandonare tutto, abbandonare questa vita… Ma lui sa che questo non può venire da Dio, è una tentazione che viene dal Maligno. Secondo una prassi medioevale, per vincere questa tentazione, esce dalla sua cella e si rotola nudo tra le spine, spine che al contatto con il suo sangue diventano rose senza spine: questo è il Roseto della Porziuncola, che poi la scienza ha battezzato “Rosa Canina Assisiensis” che è questa rosa che cresce qui nel giardino di Assisi della Porziuncola. Dopo questa esperienza, due Angeli conducono Francesco in Porziuncola e lì, immersi nella luce, l’apparizione di Gesù e Maria, che gli chiedono: “Francesco, tu sei degno di grandi cose: chiedi ciò che vuoi e lo otterrai”. Avrebbe potuto chiedere Francesco la risoluzione di problemi con la comunità, l’approvazione della sua Regola oppure di essere liberato da malattie che già lo assillavano... E invece Francesco quella notte chiede: “Io voglio che chiunque pentito e assolto da un sacerdote venga qui alla Porziuncola, ottenga l’indulgenza plenaria di tutti i peccati”. Il Signore gli dice: “Quello che tu chiedi è grande, ma di cose ancor più grandi tu sei degno. Va dal mio Vicario in terra e fatti approvare quello che io ti ho già concesso”. Il Papa all’inizio ha qualche difficoltà e poi approva questa indulgenza. E Francesco, tornando qui alla Porziuncola, dice a tutti i convenuti, il due di agosto del 1216, presenti tutti i vescovi dell’Umbria: "Io vi voglio mandare tutti in Paradiso: questa è la porta del cielo!”. Francesco aveva questa convinzione: che la Porziuncola fosse un pezzo di Paradiso sulla terra. Ecco, lui che è l’uomo riconciliato con Dio, chiede questo dono anche per i fratelli: questa riconciliazione con Dio, con se stessi e con i fratelli”.

D. – Quando incontra le persone che hanno avuto l’esperienza del perdono, che cosa legge nei loro occhi, che cosa le dicono?

R. – Chi fa veramente l’esperienza del perdono, sente una chiamata al cambiamento della vita: non si può fare esperienza della misericordia di Dio, del suo perdono e poi rimanere chiusi in se stessi. L’esperienza della misericordia è un’apertura totale a Dio e ai fratelli. Chi sperimenta la misericordia di Dio, sente che il cuore cambia soprattutto con i fratelli. Questo cuore che ottiene misericordia non può che poi diventare misericordioso con gli altri e dare misericordia ai fratelli. 








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