L’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’” dovrebbe stimolare anche la Chiesa indonesiana “a parlare con più coraggio dei cambiamenti climatici e ad intraprendere azioni concrete per curare la nostra casa comune”. È l’indicazione emersa da un incontro che ha visto riuniti nei giorni scorsi a Jakarta vescovi e sacerdoti di tutto il Paese.
L’emergenza ambientale tema di pressante attualità in Indonesia
L’emergenza ambientale e climatica richiamata dal
documento pontificio è un tema di pressante attualità in Indonesia, dove la rapida
diffusione dell’industria agroalimentare e in particolare delle piantagioni di palme
da olio, sta facendo scomparire enormi distese di foreste vergini, sorpattutto nel
Kalimantanm a Sumatra e a Papua, con danni irreversibili sulla biodiversità e per
il clima. E tuttavia - ha osservato padre Paulus Christian Siswantoko, segretario
della Commissione episcopale per la giustizia la pace e la pastorale dei migranti
e degli itineranti - finora poco è stato fatto dalla Chiesa indonesiana per affrontare
questa emergenza. Nel 2013 la Conferenza episcopale ha pubblicato una lettera pastorale
dedicata all’impegno della Chiesa nella conservazione del Creato, ma il documento
ha avuto scarso seguito nelle diocesi, ha detto il sacerdote, citato dall’agenzia
Ucan.
La "Laudato si’", un salutare richiamo ad agire per difendere il Creato
Secondo padre Siswantoko, l’Enciclica di Papa Francesco
è stata, in questo senso, un salutare richiamo al clero e ai fedeli laici ad uscire
da questa passività. Ed è l’impegno scaturito dall’incontro di Jakarta: ispirata dalle
indicazioni di Papa Francesco, la Chiesa indonesiana cercherà di sensibilizzare i
propri fedeli ad intraprendere azioni concrete in difesa dell’ambiente. (L.Z.)
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