Un appello alla difesa della famiglia ed un invito alla collaborazione tra tutti i settori della società per sconfiggere la crisi sono stati al centro della Festa di Nostra Signora degli Angeli, Patrona del Costa Rica. Migliaia di fedeli e di pellegrini di tutto il Paese hanno partecipato, nei giorni scorsi, alla celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo di San Josè, mons. José Rafael Quirós, nella Basilica dedicata alla Madonna a Cartago, piccola cittadina a pochi chilometri della capitale. Come tradizione, alla Messa hanno partecipato anche il presidente della Repubblica, Luis Guillermo Solís, alcuni ministri del governo e i responsabili dei diversi organismi dello Stato.
La famiglia, patrimonio dell’umanità
Durante l’omelia, mons. Quirós ha espresso la preoccupazione della Chiesa per gli
innumerevoli tentativi di legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso, nonostante
l’energica opposizione da parte di diversi gruppi politici e religiosi. L’arcivescovo
ha ricordato che la famiglia “ideale” è quella costituita da un padre, una madre e
dei figli, sul modello della Sacra Famiglia. “La famiglia fondata sul matrimonio tra
uomo e donna - ha detto - è patrimonio dell’umanità, istituzione sociale fondamentale,
cellula e pilastro della società, e questo interessa credenti e non credenti”. Il
presule ha poi ribadito che la difesa della famiglia e della vita è un tema che merita
attenzione da parte di ogni Stato perché “il futuro della umanità si plasma nella
famiglia”.
Non legare gli aiuti economici alle politiche sulla salute riproduttiva
Inoltre, mons. Quirós ha proclamato “la difesa senza sosta della vita” e ha criticato
le “pressioni internazionali sui Paesi in via di sviluppo, le quali condizionano gli
aiuti economici alle politiche sulla salute riproduttiva”. Il presule ha invitato,
poi, a pregare per i coniugi che non possono avere figli, alludendo anche ai progetti
per regolarizzare la fecondazione in vitro che, secondo la Corte Interamericana dei
Diritti Umani, deve essere legalizzata.
Disoccupazione e deficit fiscale: grandi sfide
Tra le grande sfide che affronta oggi il Costa Rica, mons. Quirós ha segnalato la
disoccupazione, la violenza e la povertà che richiedono la solidarietà e il dialogo
tra tutti i settori sociali. In particolare, il presule ha esortato il governo a intraprendere
politiche destinate a creare nuovi posti di lavoro, “senza ulteriori ritardi”. “Le
cause della disoccupazione sono di natura strutturale e richiedono uno sforzo patriottico
ed etico da parte di tutti i settori”, ha detto l’arcivescovo, ricordando che “il
lavoro è una necessità che fa parte del senso della vita e del cammino di maturazione,
di sviluppo e di realizzazione personale”.
La società pensi al bene comune
Anche il grave deficit fiscale è stato ricordato durante l’omelia dell’arcivescovo
di San Josè, che ha chiamato i diversi settori della società a pensare al bene comune,
per trovare insieme una soluzione. “Davanti all’attuale situazione fiscale è ora di
iniziare un dialogo ampio, perché le polarizzazioni non arrivano mai a buon fine”,
ha detto il presule, che ha ricordato le parole del suo predecessore, mons. Romàn
Arrieta: “O ci uniamo, o affondiamo”. In questo modo, mons. Quirós ha risposto alle
parole del presidente Solìs che nel suo messaggio, durante la Messa, aveva chiesto
di pregare affinché le misure intraprese dal governo in materia economica fossero
le più giuste. Infatti, una settimana fa, il presidente ha affermato che l’economia
nazionale non resisterà ancora un anno senza nuove tasse e ha annunciato l’aumento
dell’Iva e l’istituzione di altre imposte.
La Chiesa ha il diritto di esprimere la sua opinione
Infine, mons. Quirós ha difeso il diritto della Chiesa a esprimere la sua opinione
sugli sviluppi della società, perché “essa ha l’obbligo, sempre e in ogni luogo, di
proclamare i principi morali e di dare un suo giudizio su qualunque argomento che
coinvolga la persona umana”. Con la celebrazione eucaristica nella Festa della Madonna
degli Angeli, si sono conclusi i festeggiamenti iniziati il 23 luglio scorso, che
hanno portato più di due milioni di pellegrini al Santuario “La Negrita”, come viene
affettuosamente chiamata la Patrona del Costa Rica. (A.T.)
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