2015-08-04 14:01:00

Ici e scuole paritarie. Agidae: incontro positivo con il governo


Questa mattina a Palazzo Chigi si è tenuto un incontro tra il sotto-segretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, con le associazioni delle scuole paritarie, tra cui la Fidae, la Federazione Istituti Attività Educative, e l’Agidae, l’Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica. Tra le questioni affrontate lo spinoso problema dell'Ici-Imu. Su questo confronto, Marina Tomarro ha raccolto il commento di padre Francesco Ciccimarra presidente nazionale dell’Agidae:

R. – Secondo me, l’incontro è stato più che positivo. Intanto perché erano presenti tutte le parti in causa, non c’erano molte richieste da fare ma c’era soltanto da capire come si potesse evolvere in senso positivo o negativo la situazione Imu per le scuole paritarie. Direi che la discussione al tavolo si può dividere in due parti: quello che è successo dal 2012 in poi, sì è fatto chiarezza su tale questione in linea con la normativa europea. Per quanto riguarda, invece, la riflessione sulla sentenza della Cassazione dei tempi recenti, ci si è soffermati ad analizzare il contesto normativo nel quale la Cassazione è intervenuta. Abbiamo colto nella volontà delle parti istituzionali – quindi, della presidenza del Consiglio dei ministri e dei due ministeri di riferimento – una buona disponibilità a cercare di chiudere il problema Ici-Imu all’interno di un quadro organico e armonico con il sistema legislativo italiano.

D. – Secondo lei, lo Stato in che modo dovrebbe fare di più per le scuole paritarie?

R. – Lo Stato, per fare di più, dovrebbe – dal mio punto di vista – garantire la continuità dei finanziamenti, di ciò che condivide con le singole scuole paritarie al momento in cui stipula la convenzione, perché se oggi le scuole stanno soffrendo è per i ritardi, a volte non più sostenibili, con cui le erogazioni ministeriali arrivano a destinazione. Questo comporta anche un rallentamento dei pagamenti degli stipendi … cioè, un rallentamento della macchina scolastica che spesso causa grave disagio un po’ a tutti gli interlocutori. Quindi se lo Stato facesse questo già nei tempi prestabiliti, sarebbe un grande vantaggio, un grande aiuto a costo zero per la scuola paritaria.

D. – Una norma, potrebbe servire in questo caso?

R. – Di norme ne possiamo scrivere quante ne vogliamo; è inutile dire o scrivere una norma dicendo: entro il 31 dicembre di ogni anno devono essere saldati i debiti con le scuole. Se poi i soldi non ci sono, quella norma resta lì. Più che aumentare la normativa bisogna fare in modo che la macchina burocratico-amministrativa funzioni nel modo migliore: quello sì!








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