2015-08-07 14:43:00

Stanziati 12 miliardi per Internet veloce in tutto il Paese


Garantire l’accesso ad Internet ad alta velocità sull’intero territorio italiano. Questo l’obiettivo del piano per la banda ultra larga da 12 miliardi di Euro illustrato ieri dal premier Matteo Renzi, che ha annunciato lo stanziamento dei primi 2,2 miliardi di Euro. Gli interventi partiranno in autunno per arrivare al traguardo entro il 2020, come richiesto dall’Europa. Ma in cosa consiste questo progetto? Eugenio Bonanata lo ha chiesto a Raffaele Barberio, direttore del quotidiano on line Key4biz.it:

R. - Portare la banda larga in tutta Italia vuol dire porre l’intero Paese, cioè anche le zone più remote, in condizione di poter accedere alla rete Internet. La Rete è molto importante perché sosterrà l’economia. Non servirà soltanto ad offrire piccole soluzioni per il tempo libero dei nostri figli; questo è un limite culturale che noi dobbiamo assolutamente superare. Non c’è sviluppo economico se non c’è diffusione di Internet. E le decisioni del governo di ieri indicano proprio questa strada: abbiamo iniziato un percorso virtuoso che può far crescere l’Italia.

D. - In che modo concretamente?

R. - Un Paese vive per la sua attività amministrativa, cioè gli uffici. Negli uffici pubblici nei quali sono stati attivati servizi online non esiste più la fila e questo vuol dire guadagnare tempo, assicurare prestazioni veloci ed assicurare anche quella trasparenza che serve a combattere fenomeni di corruzione che in altro modo - forse - non sarebbero affrontabili.

D. - Qual è il vantaggio per le imprese?

R. – L’economia italiana si fonda su una miriade di piccole e medie imprese. Molte di queste vendono anche all’estero e con Internet lo fanno meglio, perché possono raggiungere una platea di potenziali acquirenti fatta di miliardi di persone. L’industria italiana ha bisogno di presentarsi su una scena di mercato globale, perché i tempi lo impongono: chiunque pensi di poter vendere i propri prodotti soltanto sul piccolo mercato rionale della propria città o della propria provincia, oggi non ha grande sviluppo. E dato che noi abbiamo grandi eccellenze in molti settori dell’economia, dobbiamo avere la certezza che queste eccellenze possano essere offerte a tutto il mondo.

D. - Il governo pensa che la banda ultra larga porterà crescita soprattutto al Sud. È davvero così?

R. - Il Sud ha un deficit di sviluppo drammatico. L’economia è ferma, le nuove generazioni non trovano occupazione e le imprese faticano. Assicurare al Mezzogiorno lo strumento di Internet, vuol dire provare a sostenerne lo sviluppo. E il Mezzogiorno può contare su Internet come fosse una delle armi migliori per poter affrontare un dislivello economico che ormai è ultracentenario. Quindi la scelta di puntare su Internet, e fare in modo che Internet si sviluppi maggiormente al Sud, è una scelta strategica rilevante. Vorrei aggiungere che ieri è stato annunciato da Telecom Italia un piano abbastanza consistente - di oltre due miliardi - per la diffusione della banda larga e ultra larga nelle sette regioni meridionali. Anche questo è un segnale importante che cade “sincronicamente”, affiancandosi alle decisioni del governo. Mi pare che ci sia un’unità di intenti anche sul versante delle imprese di telecomunicazione e questo è un dato molto rilevante.

D. - Come si deve preparare il cittadino in attesa che arrivi l’Internet super veloce nella propria abitazione?

R. - I cittadini secondo me hanno già piena consapevolezza di cosa Internet possa offrire. Penso che i cittadini debbano reclamare che gli uffici pubblici si dotino prima possibile di ogni applicazione di Rete, perché quando l’amministrazione lavora su Internet lavora più velocemente, senza sprechi e in piena trasparenza. Credo che a volte l’esigenza di informare i cittadini per stimolarli sia diventata quasi un alibi a coperture della mancanze delle scelte politiche. Oggi non abbiamo più alibi. Adesso, invece, possiamo fare dell’Italia un Paese che – come ha detto ieri Renzi – da una condizione di estrema arretratezza nello sviluppo di Internet, potrebbe passare ad occupare una delle prime posizioni in Europa.

D. - C’è garanzia che l’internet veloce arrivi anche in quelle aree del Paese che per la particolare conformazione del territorio sono considerate difficili?

R. - Là dove sarà più difficile portare Internet, si ricorrerà ai fondi pubblici che finanzieranno lo sforzo necessario per portare l’infrastruttura di Rete nei piccoli paesi remoti, nelle case sparse, nelle zone montuose difficilmente raggiungibili. Anche qui la tecnologia ci viene in soccorso: vorrei ricordare che le soluzioni di banda larga via satellite consentono oggi di poter garantire Internet anche sulla cima del Cervino senza dove scavare per il passaggio di fili. Quindi oggi più che mai possiamo dire che la banda larga e la banda ultra larga possono essere a disposizione di ogni cittadino, qualunque sia la sua condizione orografica o geografica.








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