2015-08-10 14:01:00

Violenza negli Usa: strage a Houston, spari a Ferguson


Ancora violenza ed ennesima strage negli Stati Uniti. Ieri a Houston, un uomo di 49 anni, con una vita criminale alle spalle, ha ucciso con un fucile la donna con la quale aveva avuto una relazione ed altre sette persone, tra cui cinque bambini. Nella notte, intanto, un uomo ha aperto il fuoco contro la polizia a Ferguson, nel Missouri, durante le manifestazioni per l’anniversario della morte di Michael Brown, il ragazzo afro-americano ucciso un anno fa da un poliziotto. L’uomo è stato ferito a sua volta dagli agenti ed è ora ricoverato in gravi condizioni. I due episodi riportano alla luce gli scontri spesso violenti che coinvolgono le forze dell’ordine e la facilità di accesso alle armi. Il servizio di Michele Raviart:

La commemorazione si era aperta con quattro minuti e mezzo di silenzio, a simboleggiare le quattro ore e mezza in cui il corpo del giovane Michael Brown era rimasto a terra durante i rilievi della polizia. Poi, poco dopo le undici di sera i primi spari, di provenienza ancora ignota, vicino ai luoghi dei saccheggi e delle proteste dello scorso anno. Un uomo, forse un ragazzo di 18 anni, si è poi avvicinato a quattro agenti in borghese, che si trovavano in un furgone senza insegne della polizia e ha aperto il fuoco, venendo ferito a sua volta. In questo clima si è ricordato l’episodio del 9 agosto del 2014, che aveva acceso i riflettori sui molti afroamericani uccisi dalla polizia, l’ultimo dei quali due giorni fa in Texas. Malgrado gli appelli e la nascita del movimento antidiscriminazione “Black lives matter”, la ferita di Ferguson non sembra essersi ancora rimarginata, come spiege l’americanista Nico Perrone, docente di storia americana all’Università di Bari:

R. - Ma la ferita non si è rimarginata! E non poteva rimarginarsi, perché ci sono delle differenze profonde negli Stati Uniti. Si tratta di una sequela ininterrotta di casi, rispetto ai quali il presidente Obama ha le mani legate. Le armi si possono comprare quasi al supermercato con una straordinaria facilità. Ma anche nella polizia ci sono armamenti da guerra che vengono usati con facilità, o perché qualche agente - qualche comandante di pattuglia - perde la testa, o semplicemente perché c’è una mentalità diffusa che tutto questo consente.

D. – Obama ha dichiarato, anche pubblicamente, di non essere riuscito a fare abbastanza per limitare il commercio delle armi all’interno degli Stati Uniti. Perché ha fallito?

R. – Ha fallito, perché ci sono degli interessi poderosi dell’industria americana. E quindi dinanzi a questo Obama si scontra senza possibilità di scampo. E naturalmente si scontra anche con la mentalità diffusa, che in America si è creata.

D. – L’amministrazione Obama ha cercato in un qualche modo di circoscrivere questi episodi?

R. – Ha fatto sostanzialmente dei richiami alla coscienza. Più di questo non poteva fare... I discorsi alle coscienze da parte di un presidente in una situazione che ha delle origini storiche profonde e antiche hanno poco spazio. 








All the contents on this site are copyrighted ©.