2015-08-12 15:48:00

La pace si conquista superando la malattia dell'indifferenza


"E’ un tema molto pertinente per i tempi che viviamo. Non ci sarà pace né nelle nostre famiglie, né nei nostri quartieri, né tra i Paesi se l’uomo libero non prende sul serio le responsabilità dell’altro". Il sociologo Mauro Magatti (Università Sacro Cuore, Milano) commenta il tema del Messaggio del Papa per la prossima Giornata Mondiale della Pace: "Vinci l'indifferenza e conquista la pace". 

Perché in un mondo sempre più iperconnesso, sovrabbonda l'indifferenza?: "Siamo esposti a tante relazioni, vediamo tante persone, viviamo tante situazioni, tutto ci passa accanto molto velocemente ma ci rimane difficile appassionarci, affezionarci a qualche cosa, fare cioè la differenza", spiega il professor Magatti. "Quella stessa idea di libertà che abbiamo elaborato nel corso dei secoli ('la mia libertà finisce dove comincia quella dell’altro') è una espressione un po’ povera e ha dei tratti deludenti. In realtà la nostra libertà si compie molto di più nell’apertura all’altro, nel prenderci cura, non nel tenere quella distanza che produce indifferenza. E' la libertà è capace di creare pace!. 

Fabio Pipinato, fondatore di Unimondo (testata online di pace, sviluppo, ambiente): "Molto bello questo tema anche perché richiama anche noi giornalisti a non essere solo teorici. Le troppe notizie possono anche confondere. Bisogna aprire tutti gli orizzonti. Farsi carico è la chiave del messaggio. Bisogna spendere tempo per creare un nuovo paradigma, un nuovo modo di stare assieme, come ben ribadito anche nella Enciclica Laudato Si'. Nel parlare, nell’incontro si possono elaborare certe paure". 

"Nella nostra esperienza di città di frontiera - racconta da Siracusa l'avvocato Carla Trommino, fondatrice della onlus AccoglieRete, che si occupa della tutela dei minori stranieri non accompagnati - ci rendiamo conto di come sia diverso l’impatto con un migrante se l’incontro avviene in maniera diretta oppure al contrario attraverso i media, che spesso allontanano, alimentano falsi pregiudizi, incontrollabili timori, resistenzeNoi vinciamo ogni giorno l’indifferenza con la vicinanza all'altro. Abbiamo l’opportunità di incontrare queste persone e lo stare loro accanto crea una dinamica di vita che scardina i muri. Vengono da realtà di grande sofferenza - conclude Trommino - ma hanno una forza vitale per cui mi piace pensarli come dei vincenti".








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