2015-08-13 09:40:00

Mons. Auza: voce Papa Francesco sempre più ascoltata all’Onu


Manca poco più di un mese all’attesa visita di Papa Francesco alle Nazioni Unite di New York. Un evento reso ancora più significativo dal grande impatto che l’Enciclica Laudato si’ sta avendo sulla comunità internazionale. Proprio da qui muove la riflessione dell’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro, intervistato da Alessandro Gisotti:

R. – Direi subito di essere stato molto contento delle reazioni molto positive riguardo l’Enciclica: tutti ne parlavano già prima della sua pubblicazione e poi soprattutto dopo. Come diceva il diplomatico di un grande Paese durante i negoziati sullo sviluppo sostenibile: “Stiamo qui a negoziare duramente e impieghiamo così tanto tempo sul documento quadro per lo sviluppo sostenibile, eppure sembra che a pochi interessi veramente la cosa, ma tutti o quasi, invece, sanno qualcosa sull’Enciclica!”. Penso che questo riassuma un po’ l’interesse che l’Enciclica ha suscitato, anche in ambito Onu. Posso dire di essere stato molto contento, perché anche durante questi recenti negoziati intergovernativi sull’“Agenda post-2015 sullo sviluppo sostenibile” tante delegazioni hanno citato anche la Laudato si’. E quindi posso dire che, in ambito Onu, l’Enciclica è stata molto ben accolta.

D. – L’Enciclica chiede un nuovo modello di sviluppo economico, più attento ai poveri e alla difesa dell’ambiente: lega le due cose. Qualcuno ha criticato questo richiamo del Papa…

R. – Nell’ambito del mio lavoro presso l’Onu, ascoltando gli interventi ufficiali dei Paesi membri dell’organizzazione – soprattutto dei Paesi in via di sviluppo – e quelli delle grandi organizzazioni internazionali che hanno a che fare con l’economia e con il commercio, credo proprio di aver capito e recepito una crescente consapevolezza riguardo l’importanza della comprensione di un’economia più integrale, come ha detto appunto il Papa. Questo appello di allontanarci dall’ossessione di uno sviluppo economico basato solo sul Pil - questa non è un’economia che sostiene uno sviluppo sostenibile – ecco la forza di questo appello per un’economia più attenta ai poveri, più attenta all’ecologia, è proprio lo spirito che l’Onu vuole mettere al centro dell’Agenda sullo sviluppo sostenibile fino al 2030.

D. – A novembre ci sarà la Conferenza sul Clima di Parigi: pensa che la parola di Papa Francesco avrà un ruolo sulle decisioni che verranno prese in questo importante appuntamento?

R. – Direi proprio di sì. L’influsso ispiratore dell’Enciclica per me è molto evidente già nei negoziati per lo sviluppo. La Conferenza di Parigi del prossimo novembre-dicembre, sarà di certo soprattutto tecnica. Ma io penso, anche parlando con le delegazioni, che l’ispirazione e – persino direi – la filosofia, la teologia morale che spinge Stati, uomini e donne a raggiungere un accordo, il Papa li abbia già dati in questa Enciclica.

D. – Tra poco più di un mese Papa Francesco sarà alle Nazioni Unite: che attesa si respira, quali aspettative ci sono per questo grande evento?

R. – Il primo indicatore di questa grande attesa per la visita del Papa sono le migliaia di richieste di biglietti che purtroppo non possiamo dare! Direi che all’Onu ne parliamo ogni giorno e ho avuto già incontri con il Protocollo per vedere come rispondere nella maniera migliore possibile alle tante aspettative e richieste di poter vedere, anche da lontano, il Santo Padre. Noi contiamo certo di vivere questa esperienza – un grande avvenimento – anche per l’Onu.








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