2015-08-14 14:30:00

Calabria: la Cei stanzia fondi per gli alluvionati


Si torna faticosamente alla normalità nella zona ionica della Calabria, colpita due giorni fa da un violento nubifragio. I danni ai siti e alle strutture agricole, turistiche e commerciali sono ingenti. Ieri sera vicinanza alle popolazioni colpite è stata espressa dal presidente della Repubblica, Mattarella, che ha sentito telefonicamente il governatore della Regione Calabria, Oliverio. Per avviare la ricostruzione nei comuni di Corigliano e Rossano Calabro, la Conferenza episcopale italiana ha stanziato un significativo contributo economico, attingendo ai fondi 8 per mille. In queste ore, tra le organizzazioni più attive nel portare soccorso agli alluvionati, c'è la Caritas. Giancarlo La Vella ha intervistato don Antonino Pangallo, della Caritas Calabria:

R. – Grazie a Dio non ci sono state vittime… Circa 500 persone che erano allocate lungo la costa, in camping o in località di mare, improvvisamente hanno visto perdere tutto e sono state trasferite in un palazzetto dello sport dove hanno passato la notte. La Caritas locale di Rossano con il suo direttore, don Giuseppe Straface, si sono subito messi all’opera; e con l’arcivescovo locale hanno messo immediatamente a disposizione le risorse per accogliere le persone in difficoltà, in particolare le fasce vulnerabili – alcuni malati – che erano presenti all’interno del palazzetto dello sport. E si sta cercando di capire come aiutare le persone, in primo luogo, a ritrovare un minimo di serenità. Stamattina, molta gente, che era scappata dai luoghi di villeggiatura, chiedeva di essere riaccompagnata per vedere di recuperare i propri effetti personali.

D. – Di che cosa c’è bisogno in questo momento?

R. – In questo momento non c’è bisogno di beni materiali. Ci sarà però sicuramente da provvedere alla ricostruzione. Quindi nelle prossime settimane certamente anche la diocesi, la Caritas locale, cercheranno di presentare alla Cei degli interventi per poter sostenere la gente che ha perduto praticamente tutto. Teniamo conto che, in questo periodo estivo, una situazione di questo genere ha praticamente mandato in tilt il mondo del turismo, che è una delle poche risorse economiche della nostra Regione. Turismo e agricoltura in quel territorio hanno subito dei notevoli danni: ciò significa una grande prova per l’economia locale, già provata da questa crisi.

D. – Purtroppo, quando succedono queste cose, poi ci sono anche le polemiche: si poteva evitare – da più parte si dice – se si fosse curato il territorio…

R. – Senza dubbio occorre fare molta attenzione a un’ecologia, come dice Papa Francesco, “globale”. Quindi occorre un’attenzione ai territori; ma bisogna anche evitare l’altro eccesso: della polemica comunque e dovunque. La natura è madre, ma contemporaneamente, in certe situazioni, è incontrollabile. Certamente, è indubbio che l’edilizia o la poca attenzione ai torrenti può creare queste situazioni, soprattutto dinanzi a calamità violente. Occorre evitare, da una parte, le polemiche sterili a tutti i costi, ma dall’altra parte, occorre sulla linea dell’Enciclica di Papa Francesco, è necessario anche custodire molto di più il territorio, l’ambiente nel quale il Signore ci ha posti.








All the contents on this site are copyrighted ©.