2015-08-16 15:00:00

Cina: esplosione Tianjin. Evacuazioni per presenza di cianuro


È salito a 112 morti e oltre 700 feriti il bilancio delle vittime dell'esplosione di un deposito di sostanze chimiche nella città portuale di Tianjin, in Cina, avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì scorso. I dispersi sono 95, almeno 85 dei quali pompieri che erano impegnati nelle operazioni di spegnimento dell’incendio. Ingenti i danni  a circa 17 mila famiglie e 1.700 imprese. Intanto è allarme per la presenza nei depositi andati in fiamme di “diverse centinaia” tonnellate di cianuro di sodio, sostanza che è stata rilevata in almeno due punti dell’area colpita dallo scoppio. Si temono contaminazioni e le autorità cinesi hanno ordinato l'immediata evacuazione di altre zone residenziali entro 3 km dall'esplosione.
 
Polemiche e indagini sull’accaduto
 Il cianuro di sodio è un prodotto chimico altamente tossico che può formare un gas infiammabile a contatto con l'acqua. In precedenza, i media statali hanno detto che il magazzino esploso stoccava 700 tonnellate di questa sostanza. La gigantesca esplosione è infatti avvenuta dopo 40 minuti dalla segnalazione di un incendio nel deposito e dopo che numerosi pompieri erano accorsi sul posto e presumibilmente avevano gettato acqua sulle fiamme. Ieri famigliari dei pompieri dispersi si sono presentati ad una conferenza stampa delle autorità, chiedendo informazioni sui loro cari, mentre si sta sollevando una polemica circa la risposta iniziale all’incendio e l’esposizione dei vigili del fuoco al materiale pericoloso  senza le adeguate informazioni. Al momento, è al lavoro un team di 217 esperti per fare luce sull’accaduto e 3000 soldati sono stati inviati nella zona del disastro per pulire eventuali fuoriuscite di materiali pericolosi. Nel frattempo Pechino ha oscurato decine di siti web con critiche alla gestione dell'emergenza e sull'assistenza alle vittime. (M.G.)








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