2015-08-20 12:16:00

Parole Papa su famiglia e lavoro. Belletti: restituire il tempo alle persone


Vasta eco hanno suscitato le parole del Papa sul rapporto tra famiglia e lavoro, ieri all’udienza generale. Il Pontefice ha detto che quando il lavoro “è in ostaggio della logica del solo profitto e disprezza gli affetti della vita”, allora “la vita civile si corrompe” e le conseguenze le pagano le famiglie, soprattutto quelle più povere. Ascoltiamo il commento di Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni familiari, al microfono di Sergio Centofanti:

R. – Famiglia, lavoro, affetti e capacità di avere un reddito sono elementi forti di autonomia, per cui dentro la vita quotidiana delle famiglie si sperimenta proprio questo. Poi, uno lavora e fa famiglia proprio per avere dei figli, per avere un progetto di vita, quindi il tempo, la possibilità di tenere insieme un lavoro decoroso e il tempo per i propri cari è una priorità assoluta. Le parole di Papa Francesco sono un grande segnale e un grande conforto. D’altra parte nel 2012, proprio a Milano, avevamo fatto un incontro mondiale delle famiglie in cui era messo a tema proprio “Famiglia, lavoro, festa” e dice proprio che il tempo va restituito alle persone: il lavoro ci vuole ma non può mangiarsi tutta la vita.

D. – Il Papa ha detto che la moderna organizzazione della vita tende pericolosamente a considerare la famiglia un peso, un ingombro…

R. – Sì, questo concetto di ingombro mi è piaciuto molto perché descrive una percezione che tutti noi abbiamo: fai un figlio, ti trovi con dei figli di cui seguire il percorso scolastico, e nel mondo dell’azienda, del mondo del lavoro, sembra veramente che tu hai una difficoltà in più. Queste invece dovrebbero essere proprio le condizioni che rendono la vita più bella, anche sul lavoro. Tra l’altro su questo l’Italia è messa peggio degli altri Paesi europei perché in molti altri Paesi europei ci sono strumenti di conciliazione, di flessibilità, che aiutano le persone a tenere insieme famiglia e lavoro. Noi siamo molto indietro e abbiamo un lavoro “idolo” che si mangia un po’ tutto.

D. – Quando l’organizzazione del lavoro tiene in ostaggio la famiglia, ha affermato ancora il Papa, allora la società umana ha incominciato a lavorare contro se stessa…

R. – Sì, il problema è l’umanizzazione delle relazioni, l’umanizzazione dei tempi, l’umanizzazione anche degli ambiti lavorativi. Vivere in un contesto dove lavoro e famiglia sono alleati rende tutto più sereno, rende più efficace anche l’esperienza lavorativa. Per certi versi sarebbe quasi un valore aziendale: cioè, una persona che si sente tranquilla nel gestire la propria famiglia diventa anche più serena e più produttiva nel lavoro. Ci sono tantissimi esempi di aziende super moderne che vogliono tenere insieme famiglia e lavoro. Quindi le parole di Papa Francesco sono un grande segnale agli uffici del personale, ai grandi imprenditori e anche ai singoli genitori che lavorano, perché bisogna mettere le cose al posto giusto.

D. – Papa Francesco ha affermato che in questo difficile contesto le associazioni familiari sembrano essere come Davide contro Golia…

R.  – Diciamo che gli spazi di lavoro sono moltissimi. Secondo me il compito più importante delle associazioni è non far sentire le persone sole. Prima di tutto, mettere in cima le persone e farle sentire dentro un popolo che condivide gli stessi valori. Poi tra genitori ci si aiuta, si portano i figli a scuola insieme… E poi naturalmente l’associazione si rappresenta anche davanti al mondo del lavoro e davanti alla politica, quindi dà voce alle famiglie. Io credo che la famiglia abbia ancora un grande spazio di generatività, che sia una grande risorsa della società. Deve farsi sentire di più.








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