2015-08-20 14:19:00

Sudafrica: la Chiesa in difesa dei minatori


Un patto sociale di ampio respiro “costruito sulla condivisione delle ricchezze e non solo su quella delle perdite”. E’ quanto chiede la Commissione della giustizia e della pace della Conferenza episcopale sudafricana (Sacbc) che interviene così contro i drastici tagli e licenziamenti annunciati in queste settimane dalle compagnie minerarie in Sudafrica, in risposta al crollo dei prezzi delle materie prime e agli aumenti dei costi di produzione.

Un nuovo patto sociale che garantisca i lavoratori nei periodi di crisi
In una dichiarazione ripresa dall’agenzia Cisa, il presidente della Commissione episcopale, mons. Abel Gabuza, saluta l’intervento del Ministro delle risorse minerarie per mediare una soluzione alternativa ai licenziamenti. Ma chiede anche che il patto sociale proposto dal Governo alle parti sociali “per garantire quella competitività e sostenibilità delle attività minerarie necessarie a creare e a mantenere posti di lavoro nell’attuale congiuntura economica”, guardi al lungo termine e si ispiri a principi di equità. In particolare, secondo il presule, esso dovrebbe prevedere l’istituzione di un Fondo di sostenibilità dei salari durante gli anni con grandi surplus di profitti per finanziare le retribuzioni dei lavoratori quando i prezzi delle materie prime crollano.

Il bene comune viene prima degli interessi degli azionisti
Alla base di questo nuovo patto sociale – sottolinea mons. Gabuza – dovrebbe esserci il principio che le persone vengono prima del profitto: “In periodi di crisi ci viene detto che le compagnie minerarie sono un business, non un’opera di beneficienza e che in tempi di magra l’attività mineraria deve contenere i costi, compresi quelli del lavoro, e disinvestire nei settori in perdita per garantire migliori dividendi agli azionisti e agli investitori. Ma noi abbiamo sempre sottolineato – afferma  il presidente di Giustizia e Pace - che le in gioco è anche il bene comune, non solo gli interessi degli azionisti. Se il settore minerario prende seriamente questo patto sociale - conclude il presule -  esso dovrebbe accettare questi principi”. (L.Z.)








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